In linea con le aspettative il bilancio del primo trimestre, approvato dal consiglio di amministrazione di Benetton Group, ha subito una flessione: 428 milioni i ricavi netti, contro i 453 dello scorso anno, un utile netto di 10 milioni, 9 in meno rispetto al 2011, costi in aumento dovuti, principalmente, al rincaro di materie prime come il cotone e, non ultima, l’uscita dal mercato azionario.
Ancora una volta la crisi non risparmia neanche le grandi aziende italiane, ed è la volta di Benetton che nel comunicato di bilancio trimestrale annuncia che la decisione di revoca dal Mercato Telematico Azionario, che avverrà il 31 maggio, è stata presa in seguito alla comunicazione del superamento da parte di Edizione srl della percentuale del 95% di partecipazione nel capitale di Benetton Group.
Le previsioni del Gruppo prevedono un percorso di riposizionamento lento e complicato che è già stato avviato con determinazione, nonostante “la situazione di crisi economica in cui versano i principali mercati di sbocco del nostro prodotto non consente di prevedere una rapida ripresa“, dichiara il CEO Biagio Chiarolanza.
Da una parte sono cresciuti gli investimenti netti – volti soprattutto al rinnovo della rete di negozi – che hanno registrato un incremento di 7 milioni di euro, raggiungendo quota 34 milioni, dall’altra si è registrato un calo degli ordini sulla collezione Primavera/Estate pari al 3%; una situazione che non lascia ben sperare sebbene l’aumento dei costi prevede un rallentamento verso la metà dell’anno con relativi effetti positivi sul margine.
All’andamento di un trend in leggero peggioramento si affianca l’intenzione ferma del Gruppo verso un’ottimizzazione dei costi e volto alla ricerca della massima efficienza dei processi produttivi e di sourcing.