Gli ex operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese hanno preso di mira Villa Malfitano, a Palermo, quale nuova platea per manifestare la propria protesta nei confronti dell’attuale situazione di stallo nella trattativa Invitalia – Dr Motor, il cui potenziale buon esito potrebbe consentire all’impianto di riprendere la produzione di auto, con assorbimento di parte della forza lavoro precedentemente impegnata nella fabbrica Fiat, la quale ha di fatto spento le linee lo scorso mese di dicembre.
“Chi perde tempo va contro i lavoratori. La Fiat e la politica sono responsabili. Non escludiamo azioni di lotta come nel 2002″ – ha dichiarato il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone, riferendosi alle iniziative di protesta che 10 anni fa portarono alla sostanziale occupazione di porti, autostrade e aeroporti, ribadendo poi la propria preoccupazioni dinanzi alle recenti dichiarazioni del ministro Corrado Passera, il quale avrebbe affermato che la Dr Motor non sarebbe in grado di avviare nuovi progetti a Termini Imerese come invece promesso alcuni mesi fa.
Intantoil ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha dato 15 giorni di tempo all’azienda automobilistica molisana Dr Motor per presentare garanzie finanziare per rilevare questo sito produttivo siciliano. “Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera – recita una nota del dicastero – ha incontrato in serata i rappresentanti della Regione Sicilia e, successivamente, i vertici dei sindacati nazionali per fare il punto sullo stato di attuazione del progetto di riconversione industriale del sito di Termini Imerese. Nel corso della riunione, Passera ha comunicato che Invitalia, advisor del Mise, ha inviato alla società Dr Motor Company, soggetto attuatore del progetto di conversione di Termini Imerese, una richiesta improrogabile di chiarimenti, entro massimo 15 giorni, per avere conferma da parte della stessa Dr Motor di essere in grado di rispettare gli impegni assunti nel luglio scorso. La solidità aziendale e la disponibilità a immettere capitale nel nuovo progetto rappresentano infatti il requisito indispensabile per poter accedere alle ingenti risorse pubbliche nazionali e regionali messe a disposizione per la realizzazione del progetto di rilancio di Termini Imerese. Alla scadenza dei 15 giorni, il ministero dello Sviluppo economico convocherà nuovamente un tavolo per prendere atto delle risultanze”.
Sulla delicata vicenda è intervenuto anche il primo cittadino della località dove si trova lo stabilimento, che ha chiesto al ministro Passera e al governatore regionale Lombardo di convocare immediatamente il collegio di vigilanza dell’accordo di programma per l’area industriale di Termini Imerese, al fine di fare il punto della situazione. “Gli interventi si dovevano attuare a fine gennaio” – ha dichiarato il primo cittadino – “invece è tutto fermo. Ci sono 2.200 persone nella disperazione”.
Proprio al fine di accelerare le trattative di riconversione degli ex impianti Fiat sotto il potenziale marchio Dr Motor, il governatore Lombardo è oggi a Roma per discutere al ministero dello Sviluppo Economico della vertenza che riguarda i lavoratori di Termini Imerese. Sono in programma incontri con i tecnici del ministero, con i quali affrontare i nodi che impediscono ancora oggi la riapertura dello stabilimento.