Volano alti i ricavi e gli utili di Ryanair, che ha reso noti i risultati dello scorso anno fiscale chiuso il 31 marzo scorso. Il primo dato che emerge è il boom dei profitti, che sono saliti a 503 milioni di euro rispetto ai 400,7 milioni della gestione precedente, pari a un incremento del 25%. Questa cifra supera sia gli obiettivi che si era posta la compagnia aerea irlandese – che aveva fissato in 480 milioni l’obiettivo annuale – sia quelli degli analisti finanziari del Regno Unito, che avevano fissato in 485 i milioni che il vettore avrebbe portato in dote.
Per questo motivo, Ryanair verserà un dividendo di 34 centesimi di euro per ogni azione. Segno più anche per il fatturato, che ha toccato i 4,39 miliardi di euro, in crescita del 21% rispetto all’anno precedente nonostante l’incremento del prezzo del carburante abbia inciso negativamente non solo sugli utili ma anche sui ricavi complessivi avendo portato a un aumento medio del 16% del prezzo dei biglietti e avendo pesato per 1,6 miliardi di euro con un incremendo del 30% rispetto all’anno precedente.
Alla crescita del fatturato e al rincaro delle tariffe si agigunge anche l’aumento del numero dei passeggeri trasportati che hanno raggiunto quota 75,8 milioni di unità (+4,9%), che fanno di Ryanair il primo vettore low cost al mondo e fra le prime compagnie in assoluto con sede in Europa nonostante nella stagione invernale siano rimasti a terra un’ottantina di aerei sui 300 totali.
Per l’anno fiscale corrente – che si chiuderà a fine marzo 2013 – il CEO Michael O’Leay ha anticipato che è probabaile che gli utili saranno inferiori a quelli del 2012 visto che si attesteranno in una cifra compresa tra i 400 e i 440 milioni di euro nonostante i clienti che sceglieranno la compagnia saranno presumibilmente il 5% in più, pecentuale che non riuscirà ad attutire l’ulteriore aumento del prezzo del carburante che peserà per 320 milioni in più. “La recessione che sta colpendo l’Europa – ha detto chiaramente il manager – non consentirà di ripetere i profitti di quest’anno”.