Come chiedere un aumento di stipendio in tempi di crisi? Su che cosa puntare per convincere il capo azienda oil proprio diretto superiore? I consigli concreti degli esperti non mancano. La career coach Corinne Mills, che insegna come far carriera e su che cosa puntare per farsi dare un aumento o una promozione sul lavoro, mette subito in guardia:
prima di bussare alla porta del proprio capo, meglio “studiarsi la lezione” per capire su cosa far breccia, su cosa puntare per farsi concedere l’aumento e capire come funziona il mercato.
Già, il mercato: prima di chiedere più soldi è meglio informarsi su quanto guadagnano i dipendenti di altre aziende (e della propria) per la stessa mansione e per lo stesso livello di inquadramento, così da far leve su logiche di mercato e di retention:
meglio evitare di far leva sul bisogno di più soldi: può essere controproducente.
Un altro consiglio riguarda il momento giusto per andare a parlare con il proprio responsabile: evitare quelli dominati dalla fretta (a ridosso di riunioni, ecc.), evitare il venerdì sera alle 18 o il lunedì mattina alle 9.
il momento ideale è dopo la pubblicazione dei dati di bilancio del trimestre o dell’anno, purché tali cifre siano positive.
Un altro consiglio: evitare di parlarne in luoghi e modi troppo informali, scegliere un atteggiamento e professionale ma colloquiale allo stesso tempo. Importantissimo: trovare le parole giuste per iniziare a chiedere l’aumento.
le prime parole sono fondamentali.
Una frase tipo potrebbe essere: “Vorrei parlarti di qualcosa che è veramente importante per me, è un buon momento?”. Così si raggiunge un duplice scopo: trasmettere la sensazione che si stia per parlare di un argomento serio e importante ma allo stesso tempo creare un’atmosfera basata sulla fiducia tra le parti. Solo a questo punto si entra nel vivo: convincere il proprio capo, non che si ha diritto a un aumento ma che lo si è meritato ed è utile all’azienda.
bisogna parlare dei risultati ottenuti e di come si sia riusciti a portare fatturato in più, a far risparmiare risorse o migliorare il prodotto.
A questo punto occorre mettere sul tavolo i dati che si sono reperiti, paragonando il proprio stipendio con quello dei pari grado di aziende rivali (purché ovviamente questi ultimi siano superiori) ma sempre sottolineando che il lavoro in azienda piace e che sarebbe bello rimanere anche in futuro. E qui scatta la bomba:
è questo il momento di comunicare apertamente la cifra che si ha in mente.
=> Salari in aumento in Italia, verso la compensazione di costi e benefit
Bisogna naturalmente prepararsi anche al rifiuto da parte del proprio capo, cosa plausibile vista la recessione, ma non scontata vista la necessità di puntare sui migliori talenti per risalire la china e ripartire. La parola d’ordine è: tenere la porta aperta, chiedendo un consiglio al proprio responsabile su quando potrebbe essere il momento migliore per riprovarci.
tornare a bussare quando i tempi o le condizioni indicate si verificano.
Una carta importante da giocare è quella chiedere in alternativa benefit non monetari, come nuove mansioni o la partecipazione a un corso di formazione e aggiornamento per arricchire la propria posizione professionale.