Pirelli ha subito un pesante declassamento da parte di Goldman Sachs, che ha tagliato il giudizio sul titolo trasformandolo da “buy” a “neutral”, un downgrade che ha coinvolto, sebbene in misura minore, anche il target price.
Per la Goldman Sachs, infatti, non solo Pirelli merita la scure sul titolo, abbassando le stime di utile per azione 2012 da 1,03 a 0,98 euro e quelle 2013 da 1,12 a 1,09 euro, ma necessita di un ribasso anche per quanto riguarda il target price, che passa da 13,7 a 13,5: si tratta, tuttavia, di un parametro piuttosto elevato. La prima conseguenza del taglio applicato dalla banca d’affari americana è stata il crollo dei titoli Pirelli in borsa, che cedono il 5,31% a 8,21 euro.
Un declassamento forse inatteso e controcorrente rispetto alle previsioni rese note dal presidente del gruppo Marco Tronchetti Provera, che proprio recentemente aveva illustrato le stime per il 2012 facendo riferimento all’incremento della produzione di alta gamma, che supererà del 40% quella dl 2008: “Mi trovo a presentare per il mondo un nuovo piano industriale con obiettivi ancora più sfidanti. Quest’anno ci ritroveremo ad avere il 40% di produzione in più sul 2008. Oggi siamo di nuovo in quella situazione, siamo alla vigilia di scelte che possono determinare quale sarà la velocità di crescita non solo per l’Italia ma per il mondo. Oggi noi abbiamo un piano ancora più sfidante di allora e faremo tutto il possibile, gli obiettivi sono sfidanti“. E non solo, infatti è stato lo stesso presidente a sottolineare come Pirelli abbia potenziato gli investimenti esteri nel mercato cinese e russo, rendendo produttivo anche uno stabilimento in Messico.
Goldman Sachs, tuttavia, ha applicato il suo giudizio negativo anche ad altre aziende produttrici di pneumatici su scala mondiale, basti pensare al declassamento della Michelin che ha subito una sorte simile alla Pirelli passando da “neutral” a “sell”. Sembra invece che risultati positivi possano raggiungere i big del settore automobilistico, tra i quali compare anche Fiat. In una nota diffusa dalla banca si legge infatti che: “Continuiamo a vedere un significativo valore fondamentale nel settore automobilistico europeo e ribadiamo le nostre valutazioni Conviction Buy su Daimler, Fiat e Faurecia“.