Sace, gruppo assicurativo-finanziario controllato dal ministero dell’Economia e delle Finanze che sostiene export e attività di internazionalizzazione delle imprese italiane, ha presentato a maggio la Mappa dei Rischi 2012 elaborata sulla base di un nuovo sistema di rating.
Lo scenario di rischio internazionale per le imprese si è fatto più complesso e richiede una valutazione più analitica. Per fornire strumenti più efficaci di orientamento agli operatori, Sace ha sostituito il singolo rating di rischio paese con 8 diversi rating cui corrispondono differenti profili di esposizione: rischio di mancato pagamento (articolato in rischio sovrano, bancario, grandi imprese, Pmi), rischio d’instabilità normativa (rischio di esproprio, violazioni contrattuali, conversione e trasferimento valutario) e rischio di violenza politica.
Solitamente imprese che esportano restano più sensibili ai rischi legati all’affidabilità delle controparti (rischi di mancato pagamento); gli investitori e i costruttori invece ai rischi connessi alla sicurezza del contesto operativo (rischi d’instabilità normativa e di violenza politica).
I rating di rischio si possono visualizzare grazie alla Mappa interattiva disponibile sul sito di Sace che gli interessati possono liberamente consultare.
Rispetto al periodo pre-crisi risulta peggiorata la solvibilità dei mercati avanzati e in aumento il rischio di instabilità normativa. Nei paesi avanzati, tipicamente risk free, sono più elevati i rischi di conversione e trasferimento valutario mentre nei paesi in via di sviluppo si segnala un incremento del rischio di violenza politica in Medio Oriente e Nord Africa. In generale, comunque nei paesi più avanzati tutti i profili di rischio sono peggiori che in passato e viceversa i paesi emergenti, di norma ritenuti ad alto rischio, vedono un loro miglioramento grazie alle migliori prospettive di crescita.