Facebook è stato accusato di aver pubblicizzato indebitamente nomi e gusti dei contatti con le storie sponsorizzate e per tale motivo è stato multato: sarà obbligato a versare 10 milioni di dollari in beneficenza per risolvere la disputa sulla presunta violazione dei diritti dei propri utenti.
È quanto riporta il New York Times, spiegando che la causa legale è stata avviata da cinque utenti statuntensi, i quali hanno accusato Facebook di aver pubblicizzato i loro Mi piace su alcune pubblicità senza avvisarli, senza alcuna remunerazione e senza offrire loro la possibilità di non partecipare all’iniziativa.
Si tratta di una particolare forma di advertising sperimentata dal social network in blu attraverso cui check-in e aggiornamenti di stato degli utenti sono impiegati in messaggi pubblicitari. Il giudice Lucy Koh, che si occupava della denuncia, aveva riconosciuto i possibili danni economici che avrebbe potuto provocare agli utenti l’uso di nomi, fotografie e “Like” in modo indebito, nonché possibili imbarazzi che magari determinati collegamenti tra un argomento delicato e un volto avrebbero potuto generare.
Questa disputa legale è stata risolta a maggio ma l’accordo tra le due parti è stato reso noto solamente adesso per evitare che ciò andasse a incidere, in maniera negativa, sull’Ipo in Borsa di Facebook. I legali del gruppo hanno pertanto avallato l’ipotesi di patteggiamento, concordando con le autorità la cifra di 10 milioni di dollari come contributo che il team di Mark Zuckerberg si impegnerà a versare in beneficenza.
Continua dunque il momento non troppo positivo per Facebook, che sta ultimamente avendo qualche problema in cause legali (si ricorda quella con Yahoo!) e non riesce a spingere sul mobile, nonostante l’acquisizione di Instagram. In Borsa, il titolo FB continua a non andare come sperato. C’è da sottolineare, però, che in quest’ultimo caso relativo alle storie sponsorizzate, il pagamento di una multa di 10 milioni di dollari evita all’azienda di incappare in pene ben più severe.