Giuseppe Mussari è stato riconfermato all’unanimità presidente Abi per altri 2 anni, che si andranno ad aggiungere ai 2 appena passati e che lo avevano visto guidare l’Associazione bancaria italiana in un momento di forte crisi economica e stretta creditizia. A indicare il nome del manager già presidente di Mps è stato il comitato esecutivo.
Il coordinatore dei saggi, Alessandro Azzi presidente di Federcasse, al termine del comitato che si è tenuto 5 giorni fa ha voluto ricordare come il lavoro dei 5 saggi abbia raccolto le indicazioni sulla candidatura del presidente “che coincidevano con la nostra”. Ne è derivato che al comitato esecutivo “è stata presentata un’unica candidatura che si fonda sull’apprezzamento del lavoro svolto da Mussari negli ultimi 2 anni. La proposta è stata approvata all’unanimità”.
Il comitato dei saggi è composto anche da Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Camillo Vanesio, di Banca del Piemonte, Giovanni Berneschi, presidente di Carige, e Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit. La conferma di Mussari sarà ratificata dall’assemblea dell’Abi in programma nel mese di luglio.
Negli ultimi mesi, il banchiere era però stato al centro di vicende che hanno fatto discutre: nel febbraio scorso, in seguito dell’approvazione in Senato del decreto sulle liberalizzazioni del governo Monti, il comitato di presidenza (presieduto da Mussari) si era dimesso per protestare contro le misure che prevedevano commissioni bancarie gratuite per quei correntisti al di sotto di un certo reddito. Quello che fece scalpore fu che a irritare l’Abi fosse stato proprio un governo che venne denominato “di banchieri” vista la presenza di numerosi ex esponenti del mondo creditizio.
Un altro momento imbarazzante fu invece quando spuntò il suo nome – anche se verso di lui non venne mai preso alcun provvedimento né gli fu inviato un avviso di garanzia – nell’ambito di un’inchiesta della magistratura di Siena su reati concernenti la manipolazione del mercato.
In merito a eventuali riserve alla riconferma di Giuseppe Mussari espresse dal vertice di Intesa SanPaolo in seguito a un’inchiesta che aveva coinvolto la Banca Monte dei Paschi, il presidente Giovanni Bazoli ha voluto precisare che “il rinvio della decisione della riconferma è stata fatta per rispetto dell’opinione pubblica, che nei giorni precedenti aveva saputo dell’avvio di un procedimento penale su Banca Mps di cui Mussari era allora presidente senza che lui fosse indagato. In noi non c’era preoccupazione, ma solo fatti da capire se fossero meritevoli o meno di approfondimenti di parte nostra”.