Lufthansa punta sull’Italia, aumenta i voli verso l’aeroporto di Berlino Tegel e rinuncia a inserirsi nel mercato nazionale abbandonando ufficialmente l’idea di volare sulla rotta tra Milano e Roma “a causa della concorrenza dell’alta velocità ferroviaria, che ha reso meno competitivo l’aereo”, come ha detto Thomas Eggert, direttore generale per la Penisola.
Il manager tedesco ha fatto il punto della situazione alla vigilia del boom di partenze estive, confermando che nel 2011 c’è stato un aumento del 10% dei passeggeri che hanno scelto la compagnia aerea (di cui fanno parte anche Austrian Airlines, Brussels Airlines e Swiss), sulle rotte da e per l’Italia che hanno superato quota 7 milioni per la maggior parte dei quali hanno passaporto italiano.
“Oltre il 50% di questi clienti italiani – ha spiegato – non si sono fermati in Germania ma hanno proseguito verso rotte intercontinentali o internazionali facendo scalo all’aeroporto di Francoforte o a quello di Monaco, i due principali hub di Lufthansa. L’80% degli italiani che volano sul primo di questi 2 scali, prosegue per un’altra destinazione”. L’Italia, dove il vettore è presente da 50 anni, rappresenta il terzo mercato dopo Germania e Stati Uniti ed è servito da 1.100 voli settimanali che collegano 19 aeroporti di 17 città italiane.
Nel corso del 2012, il vettore ha lanciato 27 nuovi voli settimanali in partenza da Milano Linate, Bologna, Roma Fiumicino e Catania per Berlino Tegel, aeroporto che nel corso del 2013 – in ritardo sui tempi previsti – sarà sostituito dal nuovo scalo della capitale tedesca attualmente in fase di utlimazione. A questi si sono aggiunti quelli da Bologna a Düsseldorf e da Palermo a Monaco, mentre quelli da Napoli a Francoforte sono stati raddoppiati arrivando a due frequenze giornaliere.
Thomas Eggerti si è poi soffermato a parlare della rotta Milano Linate-Roma Fiumicino, sulla quale in passato c’era stato un interessamento di Lufthansa che non era potuta entrare a causa della legge che dava ad Alitalia la possibilità di operare in regime di sostanziale monopolio. “Ma con il completamento dell’alta velocità ferroviaria tra Milano e Roma – ha detto – non siamo più interessati a entrare nel mercato, nonostante l’Antitrust abbia decretato che tale situazione debba cessare e che il collegamento vada aperto alla concorrenza di un secondo vettore. Abbiamo sempre sostenuto che 38 voli giornalieri come quelli tra Roma e Milano non vengono effettuati da una sola compagnia aerea su nessun’altra rotta europea. Ma ora le condizioni sono mutate e non riteniamo più redditizio volare tra queste 2 città”.