Crescono le difficoltà nell’accesso al credito da parte delle aziende della penisola, sempre più messe a dura prova dalla crisi economica che scatena una sequenza di eventi responsabili di numerose chiusure e fallimenti, susseguitisi a catena negli ultimi mesi: aumentano le insolvenze delle imprese, e questo porta al brusco calo dei prestiti erogati dalle banche.
Una nuova analisi effettuata dalla Cgia di Mestre mette nero su bianco la criticità delle aziende italiane, la cui situazione finanziaria si è aggravata ulteriormente tanto che, solo nel mese di aprile 2012, i debiti delle imprese hanno oltrepassato la cifra record di 82 miliardi di euro. Confrontando i dati con l’inizio dell’estate 2011, inoltre, le insolvenze sono aumentate del +11,9%.
Per quanto riguarda i prestiti alle imprese, invece, si è verificato un calo pari all’1,7% tenendo conto i dati del giugno 2011, come ha affermato la stessa Cgia mettendo in evidenza la forte crisi di liquidità che colpisce le aziende: “Questa situazione ha indotto moltissime banche italiane a ridurre progressivamente gli impieghi: una tendenza che la lettura delle statistiche ci conferma. Infatti, l’erogazione dei prestiti ha continuato a scendere (-1,7% rispetto a giugno 2011), anche se ad aprile c’è stata una leggera inversione di tendenza che lascia presagire qualche piccolo segnale di ripresa“.
I problemi delle imprese italiane sono tuttavia ben più ampi, infatti i report della Cgia focalizzano l’attenzione su una forte crescita sia della criminalità in generale sia delle segnalazioni di operazioni di riciclaggio, con un incremento del 243,6% dalla fine del 2011 (una situazione che vede Roma e Milano in cima alla lista delle Province nelle quali il fenomeno maggiormente presente, con rispettivamente 5.677 e 5.083 segnalazioni).
Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, ha invece ribadito la necessità di un intervento del governo al fine di disciplinare le regole alla base dei rapporti commerciali tra le imprese e la pubblica amministrazione: “Ci appelliamo al premier Monti affinché intervenga in tempi rapidissimi e recepisca la direttiva europea contro i ritardi dei pagamenti. Dobbiamo mettere fine a questo malcostume tutto italiano che sta gettando sul lastrico tantissimi imprenditori che si trovano a corto di liquidità anche perché non riescono a recuperare i propri crediti“.