Durante la relazione annuale del 2011 alla Camera, è stato presentato il numero complessivi di tutti gli appalti ottenuti nel 2011, che ammonta a una cifra di 106 miliardi di euro Iva esclusa. Gli effetti della crisi economica si fanno sentire: si evidenzia infatti un calo di 4 miliardi rispetto a quanto registrato a fine 2010.
È quanto ha reso noto Sergio Santoro, presidente dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (Avcp), il quale ha spiegato che “i lavori pubblici complessivamente hanno subito una riduzione rispetto all’anno precedente di circa 4 miliardi di euro, concentrata soprattutto nei settori ordinari e negli appalti di valore medio-piccolo”.
Anche per quanto riguarda la domanda dei contratti pubblici è stata registrata, nel 2011, una flessione rispetto a quanto visto nell’anno precedente, pari a circa l’1,6%, che l’Autorità appalti attribuisce soprattutto a quei lavori che hanno subito un calo del 14% circa.
Sono 1.236.000 gli appalti totali perfezionati nel 2011, fino a 40 mila euro, per un importo globale pari a circa 5,3 miliardi. Rivelante è comunque la domanda degli appalti pubblici di importo maggiore a 150 mila euro, che ha un peso economico tanto rilevante da rappresentare il 90% di tutti i contratti di questo tipo.
Ha sottolineato Santoro nel report che il Governo italiano deve intervenire con urgenza per «evitare il tracollo di tante imprese con tutti i conseguenti rischi di infiltrazione malavitosa». Reputate buone, comunque, le misure prese dallo staff di Mario Monti, che a parere dell’Authority sono «tese ad alleviare le sofferenze del mercato». Attualmente, v’è però la necessità di aiutare quelle imprese in difficoltà e pertanto si deve lavorare su questo fronte per poter incrementare la quantità di appalti nel 2012 e tentare di risollevarsi, così, dalla crisi economica.