Dal Consiglio dei Ministri più lungo dell’era Monti arriva la notizia dell’approvazione del decreto legge “spending review” per la riduzione della spesa pubblica che prevede risparmi di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014.
Con questi risparmi si eviterà l’aumento di due punti percentuali dell’Iva per il 2012 e per i primi 6 mesi del 2013 e si potrà estende la clausola di salvaguardia in materia pensionistica ad altri 55.000 soggetti con 1,2 miliardi a partire dal 2014. Previste inoltre risorse per le zone terremotate.
Per quanto riguarda l’acquisto di beni e servizi della PA, l’idea è quella di attribuire alla Consip, la società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze che gestisce il Programma per la razionalizzazione degli acquisti nella P.A., il ruolo di “centrale acquisti” dello Stato, con misure che non si applicano al servizio sanitario nazionale, per il quale è prevista una specifica regolamentazione.
Viene predisposta anche un’ulteriore “riduzione degli uffici di livello generale e di livello non generale, e delle relative dotazioni organiche, non inferiore al 20% di quelli esistenti” e una “rideterminazione delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale non inferiore al 10%”.
Introdotto anche il divieto di attribuire “incarichi di studio e consulenza a soggetti, già appartenenti ai ruoli dell’amministrazione e collocati in quiescenza, che abbiano svolto, nel corso dell’ultimo anno di servizio, funzioni e attività corrispondenti a quelle oggetto dell’incarico di studio o consulenza. Viene inoltre abrogata la normativa in materia di vice dirigenza” ed i consigli di amministrazione delle società a totale partecipazione pubblica dovranno essere composti da non più di 3 membri.
Per i ministeri e gli enti statali sono stati eliminati eccessi di spesa per un importo di 1 miliardo e mezzo per il 2012 e 3 miliardi a partire dal 2013.
Riduzione di 700 milioni di euro per l’anno 2012 e di 1.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013 per i trasferimenti dello Stato alle Regioni a statuto ordinario, escludendo dalla riduzione le risorse destinate al Servizio Sanitario Nazionale. Per i Comuni la riduzione è pari a 500 milioni di euro per l’anno 2012 e 2.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013. Per le Province la riduzione è di 500 milioni di euro per l’anno 2012 e 1.000 milioni di euro a decorrere dal 2013.
Si prevede l’accorpamento delle Province, con l’obiettivo di dimezzare il numero attuale, ed entro il 1° gennaio 2014 vengono istituite le Città metropolitane (Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Reggio Calabria) con la soppressione delle relative province.
Il premier Monti ha aggiunto infine di prevedere nelle prossime settimane un terzo provvedimento sulle agevolazioni fiscali.