In Italia nascono meno imprese ma, nonostante una significativa mortalità, il saldo rimane comunque positivo. Stando a quanto affermato da Unioncamere, infatti, nel secondo trimestre dell’anno hanno aperto i battenti poco meno di 104 mila imprese (103.785 unità), contro le 72.220 attività che – nello stesso periodo trimestrale – hanno invece dovuto chiudere i propri esercizi: ne consegue che il saldo di periodo rimane significativamente positivo, per 31.565 imprese.
A commentare i dati sopra accennati è stato, negli ultimi giorni, il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, che precisa altresì come il numero delle aziende che hanno aperto le attività tra il mese di aprile e quello di giugno del 2012, è inferiore ai 2 anni precedenti: nel corso del 2011 erano infatti pair a 106.609 unità, mentre nel 2010 erano riuscite a toccare la quota di 107.306 unità.
Un andamento che è molto simile a quello delle aziende che invece hanno dovuto chiudere i battenti: dinanzi alle 31.565 imprese che hanno abbandonato il mercato nel secondo trimestre del 2012, infatti, figurano 38.959 imprese che hanno cessato l’attività nell’identico periodo del 2011, e 47.221 nel 2010.
“Le 31 mila imprese in più pur in un periodo così difficile dimostrano quante energie e intelligenze abbia il nostro Paese” – ha commentato il presidente di Unioncamere – “In molti si chiedono se la crisi in atto non investa anche il nostro modello di sviluppo fondato su una imprenditorialità diffusa. La nostra risposta è no. Il modello è ancora valido e può assicurare un futuro al Paese. E’ altrettanto vero che c’è bisogno di una manutenzione straordinaria della nostra struttura produttiva, promuovendo la modernizzazione delle imprese nei settori tradizionali, ancora oggi protagonisti del nostro export”.
“Le Camere di Commercio – continua il presidente Dardanello – oggi come 150 anni fa, intendono contribuire a disdegnare politiche di sviluppo a misura d’impresa e a metterle in atto. È questo il traguardo ambizioso del programma di iniziative per il prossimo triennio, focalizzate su 6 obiettivi: internazionalizzare ancora di più le imprese, migliorarne l’accesso al credito, rendere il contesto sempre più favorevole agli operatori economici, sostenere l’occupazione e l’innovazione, tutelare la qualità e la tracciabilità dei prodotti, valorizzare le eccellenze del territorio”.
Unioncamere, ricordiamo, ha appena rinnovato la squadra di vertice che guiderà l’istituto nel prossimo triennio. Oltre al confermato presidente Dardanello, infatti, sono nominati 8 vicepresidenti: Giandomenico Auricchio, presidente della Camera di commercio di Cremona, Costantino Capone, presidente della Camera di commercio di Avellino, Giancarlo Cremonesi, presidente della Camera di commercio di Roma, Giovanni Lamioni, presidente della Camera di commercio di Grosseto, Ivan Lo Bello, presidente della Camera di commercio di Siracusa, Ferindo Palombella, presidente della Camera di commercio di Viterbo, Paolo Odone, presidente della Camera di commercio di Genova. Carlo Alberto Roncarati, presidente della Camera di commercio di Ferrara e di Unioncamere Emilia Romagna, che svolgera’ la funzione di vicepresidente vicario.