Bob Diamond, ex amministratore delegato di Barclays, dimessosi in seguito allo scandalo Libor (la banca britannica era stata accusata di comportamenti volti a manipolare i tassi di interesse di riferimento sui mercati) ha rinunciato al bonus di 20 milioni di sterline (circa 25 milioni di euro) che avrebbe dovuto percepire come fine rapporto, “accontentandosi” del solo stipendio e di qualche altro benefit monetario, valutato intorno ai 2 milioni di sterline. Una riduzione che il manager avrebbe autonomamente deliberato, proprio in virtù della burrascosa fuoriuscita dall’istituto inglese.
A comunicare la scelta del manager è stata la stessa direzione dell’istituto di credito, che in comunicato afferma come Bob Diamond abbia deciso “volontariamente, di rinunciare a tutte le remunerazioni e ai vari bonus a cui, in condizioni normali, avrebbe avuto diritto”. E proprio il riferimento alle “condizioni normali“, riportato da Marcus Agius, presidente del consiglio di amministrazione della banca, nel corso di un’audizione al Parlamento, sembra essere il punto fondamentale dell’intera vicenda: anche al fine di evitare ritorsioni umorali popolari, Diamond ha preferito rinunciare al maxi compenso.
Difficilmente, tuttavia, questa scelta da parte di Diamond potrà essere sufficiente per calmare le agitate acque della società inglese, che ha visto uno dei propri principali player finanziari finire sul banco dell’accusa a causa di potenziali comportamenti volti a manipolare – tra gli altri – il Libor.
Inoltre, l’ex amministratore delegato della banca non sembra voler lasciare l’istituto di credito a mani vuote: nonostante l’importante rinuncia, infatti, l’ex CEO riceverà 12 mesi di stipendio, contributi e altri benefit, che per il momento non è ancora possibile poter quantificare con certezza. A cercare di calcolare il quantum che finirà nelle mani di Diamond ci ha tuttavia pensato Sky News, secondo cui il banchiere riceverà almeno 2 milioni di sterline pari a 2,3-2,4 milioni di euro. Certamente non poco, si potrà affermare. Eppure, sembrano briciole rispetto ai 17 milioni di sterline che lo scorso anno il manager aveva percepito, e che gli erano stati utili per classificarsi al secondo posto nella classifica del Financial Times dei banchieri più pagati del Pianeta.