Prende subito l’impegno di cercare di evitare del tutto l’aumento di due punti dell’Iva, inizialmente previsto per ottobre e slittato a luglio 2013 grazie ai rispamri della spending review: è «impegnato e sereno» il neo ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, al quale il premier Mario Monti ha appena lasciato l’interim del ministero. Ieri, 11 lulgio, il giuramento al Quirinale, e poi subito al lavoro per un’agenda che, vista la crisi in corso, gli impengi eruopei, i molti decreti su cui il governo sta lavorando, è parecchio impegnativa.
Vittorio Grilli, fino a ieri viceministro del governo Monti all’Economia, è il 18esimo titolare del dicastero di via XX Settembre della storia della Repubblica e, con i suoi 55 anni, è il più giovane di sempre.
Milanese, economista formato alla Bocconi (come il premier), brillante carriera accademica con incarichi a Londra e a Yale (fra i suoi soprannomi, il “professore”, un titolo che ha in comune con diversi colleghi del governo Monti), da quasi 20 anni è dirigente nel ministero di cui ora sale alla guida.
Ha esordito nel Consiglio degli esperti del dipartimento del Tesoro durante il governo Ciampi, nel ’93, quindi è stato dirigente generale della Direzione Analisi Economico-Finanziaria e di quella del Debito Pubblico. Poi, Ragioniere dello Stato e, dal 2005, direttore generale del Tesoro fino a quando, a fine 2011, Monti non l’ha chiamato a far parte dell’attuale esecutivo. Assumendo l’incarico di viceministro, ha rinunciato al 70% dello stipendio che prendeva come direttore generale.
L’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel 2005 lo voleva alla guida della Banca d’Italia. Un curriculum di super tecnico bipartisan, che ha lavorato con governi di centrodestra e di centro sinsitra, e con una solida esperienza e reputazione internazionale.
Come lui stesso ha dichiarato assumendo l’incarico di ministro, deve guidare un ministero che conosce bene, e che definisce «di altissima qualità, fatto di uomini e donne di grande dedizione al paese». Ha anche sottolinea la «guida sicurissima» rappresentata dal presidente del Consiglio.
Gli sono arrivate congratulazioni da più parti, a partire dall’Europa: il commissario europea agli Affari Europei Olli Rehn sottolinea di conoscerlo da molto tempo e ne ricorda «il ruolo chiave nella gestione della crisi dell’Eurozona».
Contestualmente alla nomina di Grilli, il premier ha anche istituito un «comitato per il coordinamento della politica economica e finanziaria», presieduto da Monti e di cui fanno parte il ministro dell’Economia, il titolare dello Sviluppo Economico Corrado Passera, e altri ministri competenti. Alle riunioni del comitato, spiega Palazzo Chigi, «potrà essere invitato anche il governatore della Banca d’Italia» Ignazio Visco.