Il taglio di 8mila posti di lavoro deciso dall’azienda automobilistica francese Peugeot Citroen ha suscitato la piena indignazione del premier Jean-Marc Ayrault, che reputa inaccettabile il licenziamento collettivo di un’ampia fetta di lavoratori del gruppo. A destare polemiche è anche l’annuncio della chiusura dell’impianto di Aulnay – prevista per il 2014 -, sito che da solo rappresenta una fonte di reddito per 3 mila lavoratori.
I licenziamenti stabiliti dal gruppo Peugeot Citroen hanno suscitato anche la dura reazione del Ministro per il rilancio produttivo Arnaud Montebourg, che ha sottolineato come si tratti di un massiccio piano di tagli in grado di mettere in ginocchio non solo le zone coinvolte ma anche l’intero sistema occupazionale nel paese, tenendo conto anche del probabile ridimensionamento del personale nello stabilimento di Rennes, dove l’organico passerà da 5600 unità a sole 1400.
L’impegno del Governo francese, tuttavia, è quello di garantire a ciascun lavoratore un trattamento adeguato, chiedendo esplicitamente al gruppo automobilistico di “impegnarsi senza ritardi in una concertazione esemplare, leale e responsabile con i partner sociali affinché tutte le alternative che potrebbero proporre i rappresentanti dei dipendenti e i loro esperti possano essere studiate e discusse, con l’obiettivo primario di tutelare in modo duraturo l’occupazione e il mantenimento di un’attività industriale su tutti i siti francesi“.
La riorganizzazione dell’organico decisa da Peugeot Citroen riflette una grave crisi del settore auto che coinvolge l’intero mercato europeo, per il quale gli analisti del gruppo hanno previsto un calo compreso tra l’8% e il 10%, con una perdita che alla fine del 2012 ammonterà a 700 milioni di euro. Il primo semestre dell’anno in corso potrebbe chiudere in negativo, stando almeno alle stime diffuse dalla casa automobilistica che tuttavia non ha fornito cifre dettagliate. Sul fronte sindacale non sono mancate le critiche e le previsioni fortemente pessimistiche per il futuro del paese, basti pensare alle dichiarazioni rilasciate dal segretario della CGT francese Bernard Thibault, il quale ha messo in evidenza come per comprendere l’impatto che i tagli operati da Peugeot avranno nel mondo del lavoro sia necessario “moltiplicare per tre o quattro le cifre annunciate“.