I social network oggi rivestono un’enorme importanza nella ricerca di un lavoro: avere una buona rete di contatti è infatti fondamentale sia per trovare una nuova occupazione che per la propria crescita personale. E il Web si sta ultimamente popolando di valide alternative utili a incentivare tutto ciò.
L’idea della rete professionale e dei dipendenti licenziati, nello specifico, è nata inizialmente negli Stati Uniti d’America ma anche in Europa si stanno avviando numerosi progetti in tal senso. Sono sempre di quantità maggiore le Web communities che organizzano incontri tra professionisti sia per aiutare a cercare lavoro che per creare collegamenti.
Una delle alternative più valide è letslunch.com, social network esplicato da Daniele Bianca e tutto italiano: «Ci chiamano il LinkedIn della pausa pranzo: ci si iscrive, si carica il proprio cv e ci si mette in contatto cercando per città, lavoro o interessi». Poi, i professionisti si mettono d’accordo per incontrarsi: «Chi si iscrive è già predisposto all’incontro che nasce spontaneamente. Ad oggi sono registrati tantissimi HR manager o head hunter».
Altro valido progetto italiano è clubin.biz, che organizza a scadenze regolari eventi durante i quali i professionisti discutono circa tematiche utili a guadagnare esperienza nel proprio settore. Inoltre, v’è Unbreakfast.it, fondato da alcuni dirigenti che dopo esser stati licenziati hanno deciso di unire le forze per avviare questo progetto. Spiega infatti la presidente Chiara Bonomi che «Non bisogna vergognarsi di aver perso il lavoro, anzi, se si raggiungono i vertici si devono mettere in conto dei rischi».
Infine, per i più creativi c’è creativemornings.com, importato in Italia da New York e attivo in molte città a livello globale. Spiega in questo caso Nicolò Borghi, creatore del progetto: «Ogni ultimo venerdì del mese tutti i Creativemornings organizzano un incontro dalle 8.30 del mattino con uno speaker d’eccellenza; dopo la presentazione del tema si crea un networking produttivo che conduce a nuove idee e collaborazioni».