Nel mese di maggio l’Italia ha esportato più di quanto abbia importato. I dati rilevati dall’Istat mostrano infatti che l’export di maggio è salito dell1,4% su base mensile e del 4,8% rispetto allo stesso mese del 2011, mentre l’import – pur salendo dello 0,9% rispetto ad aprile – è sceso del 4,5% in 12 mesi, permettendo così all’Italia di registrare un avanzo commerciale di circa 1 miliardo di euro.
Visto il panorama economico del Paese si tratta di un dato positivo che spicca soprattutto se si pensa che nel maggio 2011 scese a -2,2 miliardi di euro. Analizzando i dati, l’Istat sottolinea che la bilancia commerciale italiana escluso il settore energetico è in attivo di 6,1 miliardi, mentre guardando i primi 5 mesi del 2012 il totale della somma export-import ci vede ancora in negativo, con -2,6 miliardi di euro, dato comunque in miglioramento visto che nel periodo gennaio-maggio 2011 fu di -18,2 miliardi.
La crescita dell’export è dovuta principalmente a un aumento delle vendite di prodotti o servizi verso i Paesi extracomunitari (+5,5%) che ha compensato il calo verso gli altri Paesi dell’Unione europea (-2%). Ciononostante, entrambi i settori sono in attivo: +691 milioni di euro per gli scambi con questi ultimi e +316 milioni per i primi.
Particolarmente positivo l’aumento del 27,4% delle vendite di prodotti energetici, che ha fatto segnare un +25,5% contro il +7,24 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.
A livello territoriale, confrontando maggio 2012 con maggio 2011, i mercati più dinamici all’export sono stati gli Stati Uniti (aumento del 40,3%), i Paesi Opec (aumento del 37,1%) e il Giappone (con +21,2%). Andando invece a vedere i singoli settori, la “performance” migliore nel campo dell’export l’hanno registrata i prodotti petroliferi raffinati (+21,6%) e i mezzi di trasporto (autoveicoli esclusi) le cui vendite oltreconfine sono aumentate del 15,3%.
Per quanto riguarda l’import, è aumentato del 50,7% per beni o servizi provenienti dai Paesi Opec, mentre è in forte flessione dalla Turchia (-22,9%), dal Belgio (-22,7%) e dall’India (-17,4%). I settori per i quali abbiamo aumentato gli acquisti sono i mezzi di trasporto (sempre escludendo gli autoveicoli) e il petrolio greggio che hanno registrato +64,1% e +14,4%.