Ricavi in calo per Morgan Stanley nel secondo trimestre del 2012, caratterizzati da una flessione del 24% causata dal forte rallentamento di trading e dealmaking. Gli utili, tuttavia, sono saliti fino a 564 milioni di dollari, cifra che equivale a 29 centesimi per azione. Si tratta del secondo rosso nel medesimo anno, infatti la banca d’affari aveva chiuso in negativo anche a fine marzo.
La banca statunitense vede quindi ricavi netti in calo dai 9,2 miliardi di dollari di un anno fa agli attuali 7 miliardi, una conseguenza del pessimo andamento che le attività istituzionali hanno avuto sui titoli. I dati mostrano cifre al di sotto delle stime degli analisti, che auspicavano profitti pari almeno a 43 centesimi per azione. I dati della trimestrale resi noti dal gruppo mostrano tuttavia ricavi positivi per 350 milioni di dollari per quanto concerne i cambiamenti nei differenziali dei crediti debt-related, Debt Valuation Adjustment, Dva, un valore in crescita rispetto ai 244 milioni di un anno fa.
A gravare sull’andamento delle attività finanziarie è stato in primo luogo il taglio del rating operato da Moody’s, motivato dal forte calo della redditività che ha colpito la banca americana. Oltre al declassamento da parte dell’agenzia di rating, i parametri negativi relativi alla seconda trimestrale derivano anche dalle pesanti pressioni che Morgan Stanley ha subito durante il lancio di Facebook in borsa: per la quotazione Nasdaq del social network la banca ha ricevuto compensi fino a 68 milioni di dollari, e secondo alcune indiscrezioni potrebbe ancora aprirsi la possibilità di esercitare il controllo sul gruppo, tuttavia le difficoltà legate alle quotazioni hanno avuto effetti negativi anche sull’andamento del colosso bancario.
La diffusione dei dati relativi alla trimestrale, infine, si è fatta sentire anche a Wall Street, dove Morgan Stanley ha subito un abbassamento del 5,2%.