La salvezza della compagnia aerea Windjet è appesa a un’intesa che potrebbe essere firmata oggi e che prevede la fusione con Alitalia. In ballo – oltre al mantenimento dei collegamenti nel periodo di alta stagione e al trasporto di migliaia di passeggeri che hanno già prenotato – anche 500 posti di lavoro di persone direttamente impiegate presso il vettore, cui se ne aggiungono altri 300 dell’indotto.
Per raggiungere a un accordo, però, serve che la compagnia fondata 9 anni fa da Antonino Pulvirenti dia delle garanzie che ancora non sono state fornite: su richiesta dell’Enac – l’autorità che in Italia sovrintende al trasporto aereo civile – Windjet deve dimostrare di essere finanziariamente autosufficiente per proseguire l’attività di compagnia aerea e di essere in grado di pagare i fornitori e onorare i debiti.
L’ipotesi di fusione tra i due vettori era stata accettata dalle parti già nel corso dell’inverno. Ma l’autorità Antitrust aveva dato il via libera purché Alitalia lasciasse liberi alcuni slot (diritti di decollo e atterraggio) sulle rotte tra la Sicilia e Milano e Roma. La compagnia guidata da Andrea Ragnetti è pronta a concludere l’accordo “nonostante le inadempienze di Windjet e le pesanti decisioni dell’Antitrust”. La decisione dell’autorità, però, avrebbe cambiato il valore dell’operazione. Intanto le ultime notizie parlano di alcuni immobili in Sicilia che potrebbero fungere da solide garanzie.
Intanto l’Enac ha sottolineato che la sospensione della licenza a Windjet potrebbe rendersi necessaria per “mancanza dei requisiti stabiliti dalla normativa europea, secondo cui la compagnia deve avere risorse finanziarie sufficienti per poter continuare l’attività, soprattutto per evitare i disagi ai passeggeri, soprattutto in un periodo ad alto traffico come quello di agosto”.
Negli ultimi giorni, i passeggeri hanno subito forti ritardi nei collegamenti oltre a qualche cancellazione.