Monte dei Paschi di Siena lancia la sua personale spending review: una serie di tagli all’interno dei consigli di amministrazione delle società controllate, che permetterà all’istituto di credito toscano di risparmiare 1,5 milioni di euro nell’arco del triennio del mandato: Gestioni Crediti, Consorzio Operativo, Biverbanca e Mps Tenimenti sono le società interessate dal provvedimento della banca, ancora alle prese con un lungo processo di rafforzamento patrimoniale.
Il risparmio – si legge in una nota dell’istituto con sede a Rocca Salimbeni – è possibile grazie al ridimensionamento netto dei componenti degli organi amministrativi, che diminuiscono di 16 unità, e dalla conseguente riduzione degli emolumenti legati alla carica, oltre al minor ricorso a esterni.
L’operazione va inoltre a inquadrarsi all’interno del piano industriale 2012 – 2015, che stima di raggiungere livelli di sostenibilità della redditività anche mediante manovre di efficientamento dei costi e di razionalizzazione del gruppo. In altri termini, mediante tagli più o meno orizzontali.
Tra le misure di contenimento dei costi previste nel piano, continuano le note della banca, vi sarebbe anche l’obiettivo di ridurre il personale di 4.600 unità, di cui 2.300 addetti al back office, per il quale si prevedono le esternalizzazioni delle attività; altri 1.200 unità saranno legati alla cessione di aziende. Punti dolenti, questi ultimi, che hanno infuocato il rapporto tra la banca e i sindacati, che poco fa hanno tuttavia preferito revocare (rinviare?) uno sciopero fissato originariamente per il 13 agosto, cercando altresì di far accettare ai vertici dell’istituto alcune alternative rispetto a quelle del piano.
Elemento di grande significatività è rappresentata dall’esternalizzazione delle attività di back office, che andrà ad assorbire il 50 per cento dei tagli necessari e programmati: l’outsourcing delle strutture potrebbe consentire a MPS di risparmiare circa 165 milioni di euro sui costi del personale e altri 70 milioni di costi collegati.