Niente accordo tra Alitalia e Windjet: falliscono le trattative messe in atto per l’acquisizione della compagnia aerea siciliana, che ha deciso di proseguire da sola nella ricerca di alternative al fallimento. Il tavolo che ha visto protagonisti l’amministratore delegato Alitalia Andrea Ragnetti, l’AD di Windjet Stefano Rantuccio e lo stesso Ministro Corrado Passera si è risolto con un nulla di fatto.
Windjet non sarà acquisita da Alitalia, che prosegue nel suo intervento di assistenza dei passeggeri lasciati a terra dal vettore catanese ormai sull’orlo del fallimento. A illustrare l’esito negativo dell’intesa è lo stesso Regnetti: “Non abbiamo mai cambiato idea. Niente di tutto ciò che abbiamo chiesto con l’accordo del 29 giugno si è avverato. Poi, faticosamente abbiamo trovato un nuovo accordo il 2 agosto, con garanzie che non sono state fornite. Windjet è fallita o fallirà solo per la cattiva capacità gestionale. Il problema è che l’azienda non esiste più, non ha più neanche gli aerei“.
Quella descritta è una situazione molto delicata, che coinvolge soprattutto i 504 dipendenti Windjet che attualmente vedono allontanarsi la prospettiva di un’occupazione stabile. Stando alle cifre relative al bilancio aziendale, la compagnia aerea avrebbe accumulato allo stato attuale oltre 140 milioni di euro di debiti, mentre tutti e tre i bilanci più recenti sono stati chiusi in perdita. Secondo i vertici Alitalia, quindi, il destino di Windjet è ormai segnato, nonostante l’attivazione di voli speciali per coprire le tratte da e per la Sicilia, un’operazione che costerebbe qualcosa come 80 mila euro giornalieri. Da parte di Rantuccio, tuttavia, ci sono state pesanti parole di critica nei confronti dei vertici Alitalia: “Abbiamo rilevato l’indisponibilità di Alitalia afferma ad andare avanti nella trattativa. Contestiamo tutte le affermazioni dell’amministratore delegato. Cercheremo altre vie per risolvere la vicenda“.
Per scongiurare il fallimento WindJet dovrà quindi tentare altre strade, la prima delle quali potrebbe essere quella del concordato preventivo con i creditori e una serie di misure per salvaguardare la licenza. Non è tuttavia da escludere che la compagnia stia cercando altri acquirenti.