Apple sembra più che mai decisa a stabilire un accordo con i maggiori operatori della TV via cavo statunitensi per la diffusione dei programmi attraverso i suoi dispositivi più innovativi: la ormai celebre Apple TV, di cui si parla da mesi, se non addirittura un decoder prodotto dall’azienda di Cupertino. A rivelarlo è il Wall Street Journal, che cita fonti bene informate sulle trattative.
Per Apple potrebbe essere quindi vicino l’ingresso nel mondo della TV via cavo USA, grazie a un’intesa che il gruppo starebbe per raggiungere con i palinsesti locali: “In questi giorni e dopo anni di test Apple sta cercando di entrare nei salotti degli americani, ma per il momento è un tentativo senza successo visto che finora non è stato firmato nessun accordo“. Allo stato attuale, infatti, la Apple TV è in grado di accedere ai programmi diffusi via Web ma non alle trasmissioni via cavo o via satellite, un obiettivo che potrebbe non essere molto lontano da raggiungere.
Se le trattative citate dal WSJ dovessero andare a buon fine, infatti, la Apple TV o un apposito decoder garantirebbe la trasmissione dei programmi televisivi in diretta e non solo la gestione dei contenuti online. I colloqui in corso sono stati preceduti da svariati incontri tra il CEO di Apple Tim Cook e Glenn Britt, CEO di Time Warner, tuttavia al momento non è arrivata alcuna conferma da parte della stessa mela, che attraverso il portavoce Tom Neumayr ha fatto sapere di non voler commentare quelle che definisce solo come “voci o ipotesi speculative“.
Il perché della difficoltà nella trattativa può essere fatto risalire allo scarso interesse suscitato proprio dai dispositivi televisivi firmati Apple, messi in ombra dal successo dei suoi prodotti tecnologici più noti, iPad e iPhone. A questo si aggiunge anche il freno rappresentato dall’entità delle commissioni pretese da Apple per ciascuna transazione, pari al 30%, una percentuale che scoraggia la maggior parte dei potenziali partner unitamente alle altre pretese avanzate dal gruppo: richiesta di esclusività e obbligo a distribuire i contenuti solo sui prodotti marchiati Apple.