Secondo il giornale borsistico tedesco Börsen-Zeitung, Siemens sarebbe pronta a tagliare circa 10mila dipendenti in tutto il mondo, su un totale di di 370mila, di cui circa un terzo in Germania. Dal quartier generale di Monaco di Baviera, tuttavia, non sono giunte conferme né smentite e tantomeno commenti verso questa misura, che si inquadrerebbe verso una riduzione dei costi operativi e verso un conseguente miglioramento di produttività ed efficienza.
Una conferma ufficiale potrebbe arrivare nel giro di un paio di mesi, quando si terrà il consueto summit dei top manager. Già a luglio, tuttavia, il presidente e CEO Peter Löscher, aveva reso noto di voler attuato un radicale progetto di ridimensionamento dei costi a causa di un forte calo dei ricavi e degli ordinativi, scesi in un anno del 23%.
Solo in Germania gli ordini hanno registrato una diminuzione del 43% nei primi 9 mesi dell’anno fiscale. Anche l’utile da 832 milioni di euro fatto registrare nel terzo trimestre fiscale – di almeno mezzo miliardo inferiore alle attese – ha portato alla strategia di un taglio del personale. I ricavi di Siemens, invece, nello stesso trimestre sono cresciuti del 10% su base annua fino a toccare quota 19,5 miliardi di euro, cifra addirittura superiore alle stime fatte dagli analisti che ritenevano che non si sarebbero superati i 18,95 miliardi.
“Stiamo notando forti difficoltà economiche da parte dei nostri clienti” aveva detto Löscher a luglio. Intanto, il gruppo elettronico tedesco in un anno e 3 mesi ha creato circa 23 mila posti di lavoro.