I manager di Hera Spa costano la bellezza di 19 milioni di euro l’anno, quasi quanto gli investimenti sulla rete idrica effettuati dall’azienda in tutto il 2011 nell’area bolognese.
A diffondere questa notizia sono i lavoratori della Filctem-Cgil che in un comunicato riportano anche altri dati significativi su retribuzioni e incarichi di dirigenti e top manager della multiutility leader nei servizi ambientali, idrici ed energetici, controllata dai comuni dell’Emilia Romagna, in particolare da quelli di Bologna, Modena e Ravenna.
Secondo il sindacato, che opera in importanti comparti dell’industria e dell’artigianato e conta più di 230.000 iscritti, il progetto di fusione con la veneta Acegas-Aps, deliberata dal cdr di Hera il 26 luglio 2012, avrebbe determinato un aumento record dei dirigenti grazie a sette nuove nomine che portano il totale a 132 su 6.484 dipendenti.
Questa cifra fa balzare il rapporto tra dirigenti/dipendenti, principale indicatore del grado di diffusione del lavoro manageriale, ad una percentuale del 2% rispetto ad un valore medio riscontrato nelle imprese private italiane pari allo 0,9%. Nel complesso ogni dirigente riceverebbe uno stipendio medio lordo mensile pari a 9.528 euro, superiore del 117% rispetto alla retribuzione minima contrattuale (rif. Confservizi).
A questo costo va sommato quello dei membri del consiglio di amministrazione di Hera per una spesa annuale di circa 19 milioni di euro, tolti i costi dei componenti dei cda delle società controllate. Considerato il costo del personale il management incide nella percentuale dell’8,8%. In altre parole 125 dirigenti verrebbero a costare come 803 operai o impiegati neo assunti e poco meno della cifra investita dalla società sul servizio idrico integrato nel territorio bolognese pari a 21.816.000 euro.