Come previsto, a Portovesme si è dato seguito alla volontà dei top manager dell’Alcoa di procedere al fermo controllato dello stabilimento. Una volontà espressa con una lunga ed articolata nota nella quale si evidenziava che i dipendenti sarebbero stati impiegati comunque fino alla fine dell’anno “per mettere in sicurezza l’impianto ed assicurare la possibilità di un suo futuro riavvio, da parte di un nuovo operatore, nel corso dei 12 mesi seguenti il completamento del processo di fermata. Ribadiamo tuttavia che Alcoa – si legge nella nota – manterrà l’impianto in condizioni tali da permettere una ripartenza con un altro operatore per un anno intero, tempo durante il quale le condizioni economiche potranno migliorarsi e garantire un futuro più sereno per Portovesme”.
Ripartenza con un altro operatore che gli operai ed i sindacati sperano possa diventare realtà dopo il vertice che si terrà mercoledì al Ministero dello Sviluppo Economico. Si attendono novità, si spera positive, dalla Svizzera: la multinazionale Glencore, in un precedente incontro al Mse del 31 agosto, aveva confermato il proprio interesse a discutere della questione Alcoa, chiedendo chiarimenti in merito alle condizioni in cuivrebbe dovuto operare, interessandosi al costo dell’energia e alle condizioni infrastrutturali e ambientali, riservandosi di fornire una sua valutazione nel giro di una settimana.
Infine, per quanto concerne gli ammortizzatori sociali a disposizione degli operai, l’azienda ha infine specificato che: “A partire dal 1 gennaio 2013, Alcoa garantirà ai propri dipendenti il pacchetto di misure sociali concordato in aprile e che comprenderanno cassa integrazione, mobilità, assistenza per la formazione e la riqualificazione per trovare un nuovo impiego”.
Alcoa è un’azienda statunitense fondata a Pittsburgh nel 1886. Terza al mondo per la produzione di alluminio, gestisce attività in 44 Paesi tra cui l’Italia, in cui opera dal 1967 con una sede direzionale e commerciale a Milano, con uno stabilimento vicino a Venezia e con uno situato nella zona sudoccidentale della Sardegna, in località Portovesme.