Moody’s torna a minacciare i rating delle banche italiane: già qualche giorno fa aveva lanciato un nuovo allarme sulla crisi, e ora fa notare che v’è in molti istituti del bel paese un deterioramento della qualità degli attivi bancari. Deterioramento che, peraltro, è destinato a continuare per tutto il 2013.
“Questa è la prova del deterioramento della qualità degli attivi delle banche in Italia, già tornata in recessione, che influisce negativamente sulla loro già bassa redditività. Inoltre, la riduzione della leva finanziaria delle banche che ora impegna le banche, dovrà continuare a lungo, anche per i problemi di finanziamento di queste, mettendo ulteriormente sotto pressione l’economia”. Questo l’avvertimento di Moody’s diramato nella relazione settimanale dedicata al Credit Outlook.
Nello specifico, molti istituti di credito italiani hanno registrato nel primo trimestre dell’anno in corso ingenti perdite sui crediti che vanno dal 19% al 49% rispetto a quanto avvenuto nel medesimo periodo dello scorso anno. In particolar modo, Moody’s cita le bance Monte dei Paschi di Siena, Ubi Banca e la Banca Popolare di Milano, nonché Intesa San Paolo e Unicredit.
Sono numeri preoccupanti agli occhi dell’agenzia di rating statunitense, che avverte come tale aspetto sia un “credit negative“, ovvero come abbia un effetto negativo sul giudizio delle banche. Conclude Moody’s sottolineando che “il processo di deleveraging, che sta impegnando le banche, continuerà a lungo mettendo ulteriormente sotto pressione l’economia”.