L’Italia ha un grado di competitività inferiore a quello di Paesi come Panama, Porto Rico, Malesia o Tailandia: è quanto emerge dalla classifica redatta dal World Economic Forum di Ginevra in occasione del Global Competitiveness Report: il paese tricolore è fuori dalla top 40, anche se ha registrato una crescita rispetto a quanto visto in passato.
Il World Economic Forum ha emesso il suo verdetto che misura lo stato delle infrastrutture, l’innovazione, la stabilità economica e finanziaria di ogni paese. Al primo posto della classifica v’è la Svizzera, aiutata da aziende nazionali come Novartis e Nestlè, tallonata da Singapore. Berlino è al sesto posto davanti agli Stati Uniti, l’Italia invece sale di un gradino e giunge al 42esimo posto ma, insieme alla Spagna che ottiene il 36esimo posto, non riesce a entrare nei top 30.
La Cina è 29esima, il Brasile è 48esimo, il Sud Africa segue al 52esimo posto, l’India al 59esimo e la Russia al 67esimo. La Grecia, in recessione da ormai 5 anni, si piazza al 96esimo posto, superata da Namibia, Cambogia, Botswana e Trinidad e Tobago.
Colpisce in particolare il caso degli Stati Uniti d’America, che è ormai da quattro anni che perdono posizioni in classifica a causa, secondo gli esperti, “di un basso livello di fiducia nei politici e della percezione di una mancanza di efficienza da parte della macchina governativa”. In quanto a innovazione, gli USA rimangono comunque la prima potenza mondiale grazie alle sue eccellenze in campo universitario e sul fronte della ricerca.