Il mercato lordo (comprese le mini volture degli addetti ai lavori) dell’usato automobilistico ha subito un forte calo nel mese di agosto, registrando 24.107 passaggi di proprietà in meno rispetto allo scorso anno. Il periodo gennaio/agosto ha registrato invece una diminuzione del 10,9% rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente, 331.655 passaggi in meno.
Questi dati non sono da ritenersi confortanti, pur considerando che il mese di agosto è fisiologicamente meno produttivo la flessione registrata rispetto allo scorso anno è comunque considerevole. Stando ai numeri analizzati da CarNext Italia S.r.l., società appartenente al Gruppo LeasePlan, che si occupa della commercializzazione di oltre 30.000 autoveicoli usati all’anno, provenienti dalle flotte aziendali del Gruppo, circa un compratore su 10 di veicoli usati ha rinunciato all’acquisto, mentre per il nuovo la proporzione è di due su 10.
A tale proposito Franco Oltolini, Operations Director di LeasePlan Italia S.p.A., in qualità di responsabile del remarketing CarNext, commenta: “Agosto è il mese in cui si vendono meno auto sia nuove, che usate. Ma la flessione delle vendite di usato (-9%) è meno della metà rispetto alle vendite di auto nuove (-20%). Una causa sta nell’esborso finanziario più limitato per l’auto usata rispetto alla nuova, ma bisogna anche sottolineare che l’offerta di usato oggi è qualitativamente migliore rispetto agli anni passati. Sempre più persone, infatti, si rivolgono agli acquisti di auto aziendali che offrono manutenzione e chilometraggio certificato e addirittura quelle di CarNext la garanzia convenzionale fino a 3 anni”.
Il mercato dell’automobile, con il mese di agosto, ha raggiunto la sua “nona contrazione esecutiva“, come la definisce il presidente dell’Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica), Roberto Vavassori, toccando i livelli storici del 1964. Sebbene la crisi non stia risparmiando alcun settore, quello automobilistico è sicuramente uno dei primi a farne le spese e, come spiega lo stesso Vavassori, sono molte le variabili che concorrono: “Ci sono fattori che vanno al di là della scarsa propensione all’acquisto dell’automobile tipica dei mesi estivi: in primis il forte rialzo congiunturale dei prezzi di tutti i carburanti ad agosto, che ha determinato un nuovo aumento dell’inflazione, ma continuano a pesare anche l’incertezza dei consumatori legata alla crisi dell’euro e l’alto tasso di disoccupazione, che pongono un forte freno ai consumi privati”.