Cresce l’attesa per l’incontro al ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Alcoa che si terrà lunedì pomeriggio. L’incontro, inizialmente previsto il 5 settembre, è stato differito per consentire al Governo di acquisire gli elementi necessari, da trasmettere poi ad azienda, istituzioni locali e sindacati nell’incontro del 10, circa la sussistenza dell’interesse della svizzera Glencore a date continuità alla produzione nell’impianto di Portovesme dove si produce alluminio.
Ieri, con una lettera inviata dal sottosegretario Claudio De Vincenti ad Ivan Glesenberg, CEO di Glencore International, il ministero dello Sviluppo economico ha risposto alle questioni di pertinenza del Dicastero poste dalla multinazionale in merito alla possibile acquisizione ribadendo sostanzialmente le informazioni già fornite in precedenza al gruppo svizzero.
Le questioni in essere sono sostanzialmente due: la prima riguarda il costo dell’energia. Su questo punto, nella missiva a Glencore si chiarisce che il ministero dello Sviluppo Economico ha chiesto alla Commissione Europea la proroga di 3 anni (2013-2015) “della misura cosiddetta di “superinterrompibilità” e di prevedere per i successivi dodici anni (6 + 6) misure che producono un analogo contenimento dei costi energetici (per esempio, il contratto di “interconnector” combinato con l’interrompibilità semplice)”, si legge nella nota diramata dal Mise.
Il secondo punto è rappresentato dalle problematiche occupazionali. La lettera evidenzia che la legislazione italiana di tutela del reddito dei lavoratori è “integralmente applicabile” anche ai dipendenti Alcoa eventualmente considerati eccedenti per consentire il recupero di efficienza dello smelter.