Cade il potere d’acquisto delle famiglie italiane e crollano i consumi, tanto che una famiglia su quattro oggi è costretta a indebitarsi per pagare le spese: questo crollo peraltro non è destinato a diminuire, anzi, a causa dell’inflazione che dovrebbe arrivare nel 2013 al 4,9%.
È quanto emerge dal rapporto Coop 2012 Consumi & Distribuzione, dove si evidenzia una situazione di crisi economica vera e propria nel paese tricolore. Si parla di un reddito pro capite italiano tra i più bassi di tutta Europa e di troppe famiglie che sono costrette a indebitarsi per pagare. V’è dunque la necessità di trovare un modo per contrastare l’inflazione, come sottolineato da Vincenzo Tassinari, presidente del consiglio di gestione di Coop Italia: “Bisogna aprire un tavolo tra governo e imprese dell’industria e della distribuzione per stipulare un patto contro l’inflazione”.
Il reddito pro capite di un italiano è pari all’84% di un tedesco, ovvero tra i più bassi d’Europa e ciò fa si che il potere d’acquisto diminuisca; ciò è pericoloso perché la situazione non pare che si tranquillizzerà a breve e anzi è possibile che peggiorerà.
Intanto, si è registrato un rincaro del gas (+16%) e della benzina (618%) nel primo semestre del 2012, il mercato immobiliare e dell’auto sono crollati e tornati ai livelli negativi degli anni ’70, e le prospettive di trovare un lavoro sono del 24%. Una situazione così chiara che non ci si stupisce che sia crollato il potere d’acquisto e che il 70% degli italiani non sia sicuro di poter spendere mille euro al mese.
Coop evidenzia come invece si stia riscoprendo il comfort e il risparmio in casa: aumenta infatti del 12% l’audience televisiva ed è in rialzo la ristorazione “take away” (+5,6% nell’ultimo anno). Cala invece il consumo dei pasti fuori casa.
“Senza giri di parole dico che il quadro dei consumi sta andando verso una tempesta perfetta” ha spiegato Vincenzo Tassinari, secondo il quale oltre alle nuove tasse per alcolici e bibite gassate e alla minaccia di un ulteriore aumento dell’IVA, “che picchiano già sulle tasche dei consumatori, c’è anche da considerare purtroppo l’inflazione, colpevolmente sottotaciuta, che secondo noi potrebbe arrivare nel 2013 al 5%”.