Tempi duri al Ministero dello Sviluppo Economico. Sul tavolo del MiSE è tornata alla ribalta anche la difficile situazione della De Tomaso, per la quale, tuttavia, rimangono aperti piccoli spiragli di soluzione della crisi. Dalla sede del dicastero fanno infatti sapere che sono attualmente esistenti 2 trattative che potrebbero risollevare le sorti dei 900 lavoratori del costruttore auto.
La prima via risolutiva, non certo in discesa, prevede un contatto approfondito con la Bmw. La società tedesca è infatti intenzionata a compiere un investimento all’estero, ma l’Italia non sarebbe la prima scelta. Il Piemonte, che potrebbe essere il destinatario dell’impiego della casa di Baviera, se la deve infatti vedere con Olanda e Finlandia, e sembra proprio che queste due ultime scelte siano in vantaggio rispetto ai confini tricolori.
La seconda strada prevede invece l’interessamento da parte di un interlocutore locale, che vorrebbe rilevare la struttura di Grugliasco (alle porte di Torino), e che preferirebbe mantenere l’anonimato (scelta, questa, apprezzata e stimolata dalle stesse istituzioni).
Due vie, quelle sopra appena accennate, che dovranno essere valutate con estrema attenzione dai tecnici del ministero. Talmente attentamente che il tavolo è stato aggiornato tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, periodo entro il quale il Ministero auspica di poter giungere a uno stato di trattative ben più avanzato dell’attuale.
“Il tavolo ministeriale ha ribadito l’impegno delle Regioni Piemonte e Toscana e del Ministero dello Sviluppo Economico per supportare qualsiasi imprenditore serio che voglia investire nel nostro territorio garantendo i dipendenti dell’azienda di Grugliasco e Livorno e supportare iniziative imprenditoriali credibili” riporta l’edizione online del quotidiano La Repubblica citando le parole dell’assessore piemontese al Lavoro, Claudia Porchietto, che poi aggiunge: “Ho ribadito ai convenuti come oggi esistano interlocuzioni con soggetti verificati e attendibili che hanno dimostrato interesse a insediare delle loro attività in Piemonte. Soggetti che non sono però solo case automobilistiche. Le Istituzioni stanno lavorando incessantemente per prospettare tutte le misure e gli interventi che possono mettere in campo per supportare loro e qualsiasi altro soggetto credibile si presenti o venga intercettato dai canali formali. Per non alimentare false speranze nei lavoratori voglio però chiarire che non abbiamo ancora soluzioni occupazionali in tasca e ci stiamo muovendo con estrema cautela per non commettere gli errori che sono avvenuti in passato”.
Molto interlocutorio e privo di disillusioni è infine stato il giudizio delle sigle sindacali sul colloquio tenuto.