Bank of America, uno dei nomi storici del credito statunitense, ha confermato i propri piani di ristrutturazione aziendale andando a ridimensionare le fila delle proprie risorse umane attraverso il taglio di migliaia di posti di lavoro. A ribadirlo è un approfondimento (ricco di indiscrezioni) condotto dal Wall Street Journal, secondo cui Bofa punterebbe proprio sulla flessione del costo del personale per poter risparmiare circa 8 miliardi di dollari entro il 2015.
La banca americano vorrebbe quindi ridurre il numero di dipendenti a quota 260 mila unità, tornando in questo modo ai livelli del 2008, e dando seguito a una contrazione quantificabile in circa 16 mila risorse umane.
Il Wall Street Journal ha inoltre ribadito come la notizia non rappresenti una straordinaria novità, visto e considerato che la banca americana già da tempo aveva sulle proprie il piano di revisione dei costi di cui parte fondamentale era proprio la riduzione dei posti di lavoro nella misura di 30 mila unità entro la fine del 2012. Il ridimensionamento che era stato varato dall’ex CEO Brian Moynihan aveva come obiettivo il risparmio di 8 miliardi di dollari entro i prossimi tre anni, da conseguire anche attraverso la chiusura di 200 succursali nel breve termine, da aggiungere alle 178 chiuse nel 2011.
Proprio in seguito al ridimensionamento in corso, il valore degli asset di Bofa si è già ridotto del 7%, andando a flettere prevalentemente il valore delle attività nelle divisioni internazionali che gestiscono i business delle carte di credito e delle assicurazioni.
Bofa, che storicamente viene considerata come la banca con il maggior numero dei dipendenti, sembra pertanto aver intrapreso la strada che la condurrà a cedere lo scettro di player finanziario con più collaboratori in favore di Jp Morgan Chase e Wells Fargo, con un dimagrimento che non potrà che passare sotto la lente di ingrandimento dei principali osservatori finanziari, non tutti concordi nell’esprimere un giudizio positivo sulla rotta intrapresa dal management.