Dopo una trattativa durata solo cinque giorni è stato siglato l’accordo per il rinnovo 2013-2015 del contratto collettivo nazionale per gli addetti all’industria chimica e chimico-farmaceutica, nonché per i lavoratori nel settore delle fibre chimiche e degli abrasivi, lubrificanti e Gpl. La bozza dell’intesa, che riguarda circa 180mila lavoratori e oltre 3mila imprese è stata firmata tre mesi prima della scadenza prevista per il 31 dicembre 2012.
Il nuovo contratto collettivo è stato condiviso da Federchimica e Farmindustria, Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem e Ugl Chimici, e si basa prevalentemente sul potenziamento della produttività anche per allinearsi alle richieste del Presidente del Consiglio, che ha esortato la stessa industria farmaceutica a stipulare contratti finalizzati al raggiungimento di questo obiettivo primario.
Numerosi i punti chiave del nuovo CCNL dei lavoratori chimici: per quanto concerne l’aspetto salariale, è previsto un aumento medio di 148 euro lordi mensili in busta paga – importo che tuttavia sarà erogato in quattro tranches differenti – mentre una novità assoluta è rappresentata dall’introduzione del “Progetto Ponte”, vale a dire una sorta di patto di solidarietà generazionale al fine di favorire l’occupazione giovanile nel settore. Non solo le aziende sono chiamate ad assumere forza lavoro giovanile in cambio della trasformazione del contratto dei lavoratori “senior” prossimi alla pensione da full-time a part-time, ma questi ultimi ricoprono il ruolo di tutor nei confronti dei nuovi ingressi.
Si tratta di una modifica innovativa e fondamentale per assicurare il ricambio generazionale, alla quale si aggiunge anche la possibilità di studiare e mettere in atto specifiche modifiche al contratto a seconda delle esigenze aziendali, senza dover necessariamente affidarsi alla normativa nazionale. Numerosi i commenti a favore del nuovo contratto collettivo, in grado di fare da apripista ad altri settori industriali, come ha sottolineato il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni: “Il contratto dei chimici spiana la strada ai rinnovi degli altri contratti“.
Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria, ha invece focalizzato l’attenzione sulla grave situazione in cui versa il settore farmaceutico in generale: “Farmindustria ha oggi siglato il contratto di settore con senso di responsabilità e consapevole della gravità della situazione economica del Paese. Questo nonostante il quadro di estrema difficoltà dell’industria farmaceutica che rischia di portare in tempi brevi alla chiusura delle fabbriche e alla delocalizzazione degli investimenti per le continue decretazioni d’ urgenza degli ultimi sei mesi“.