Dopo l’incontro tra Parmalat e sindacati, tenutosi presso il ministero dello Sviluppo Economico, questi ultimi si sono ritenuti soddisfatti. Proprio in merito al nodo nevralgico dell’incontro, 123 esuberi e la chiusura di tre piccoli stabilimenti, Genova, Villaguardia (Como) e Cilavegna (Pavia), sembra che le parti abbiano trovato un compromesso e che l’azienda si sia mostrata intenzionata a fare tutto il possibile per ricollocare le risorse.
Per far fronte alle continue cadute occupazionali, che derivano dalla concentrazione della produzione (pur restandone invariata la quantità), con conseguente chiusura degli stabilimenti, Parmalat si ha espresso il desiderio di massima collaborazione nel trovare una soluzione, senza dimenticare di assumersi tutte le responsabilità del caso; dichiarando inoltre “la disponibilità a mettere in atto, d’intesa con le organizzazioni sindacali dei lavoratori un piano sociale adeguato”.
Parmalat ha anche garantito che “proseguirà l’acquisto della materia prima latte di produzione locale, in quantità in linea con i conferimenti attuali, non essendo previsto un ridimensionamento produttivo ma solo un trasferimento delle produzioni”.
Il Piano Sociale di Parmalat prevede l’investimento di 140/180 milioni per la unit business italiana, nel periodo 2012/14, al fine di “rendere più efficienti e competitivi gli impianti italiani e con l’obiettivo di accrescere il fatturato in Italia del 4,4%. L’Italia rimarrà il centro pensante del gruppo” ha specificato Vanoli, sottolineando l’intento di “fronteggiare le ricadute occupazionali, anche mediante politiche di ricollocamento sul territorio”. Tra le varie proposte, una che sembrerebbe aver già suscitato qualche polemica, sarebbe quella di cedere lo stabilimento di Genova per il progetto di un centro commerciale che, previa autorizzazione delle autorità competenti, non solo riallocherebbe tutti gli esuberi Parmalat ma creerebbe ulteriori posti di lavoro.
La notizia che, dopo molto tempo, porta finalmente Parmalat ad investire, è stata accolta di buon grado dal segretario nazionale del sindacato Uila-Uil, Tiziana Bocchi, la quale a tale proposito sostiene che “Parmalat ha operato una svolta dopo anni di abbandono degli investimenti. Il ministero però dovrà vigilare per rendere vincolanti gli impegni assunti”.