Interbrand ha reso pubblica la classifica ottenuta dalla sua ultima ricerca in merito ai 100 marchi con il maggiore valore economico al mondo. Una classifica che vede i brand di aziende Usa primeggiare, anche se si fanno “avanti” gli asiatici mentre gli europei tengono. Il primo italiano a comparire nella lista è Gucci, valutato 9,446 miliardi di dollari, che si aggiudica il 38° posto, salendo di una posizione rispetto allo scorso anno.
Al primo posto generale si conferma invece il marchio americano CocaCola, con 77,839 miliardi e un +8% rispetto allo scorso anno, seguita da Apple, che dall’ 8° posto dello scorso anno vola in 2a posizione, con 76,568 miliardi prendendo il posto di IBM, che scende di un posto aggiudicandosi il terzo gradino del podio con 75,532 miliardi.
Contro una netta maggioranza di marchi statunitensi (56), il numero di quelli italiani (3) resta invariato con un cambio di guardia che vede uscire Armani (93° nella classifica del 2011) ed entrare Prada che guadagna l’84° posto ($4,271), mentre Ferrari rimane fisso al 99° con un +5% rispetto al +1% dello scorso anno.
Insieme a Prada 2 sono le new entry nell’Olimpo delle migliori 100 case mondiali, rispettivamente Pampers con $ 11,296 e Facebook che si attesta al 69° posto con 5,421 miliardi di dollari. Dai risultati di questa nuova ricerca, si denota una netta superiorità dei settori automotive, servizi finanziari, tecnologico e Fmcg, dove ancora una volta il made in Italy registra una bassa presenza: infatti, volendo considerare solamente il panorama europeo, la Germania è in vantaggio con 9 brand, seguita dalla Francia con 7 e Regno Unito 4, mentre l’Italia è a pari merito con Olanda e Svizzera seguita da Spagna e Svezia (2) e Finlandia (1).
Secondo la comparazione dei flussi economici dei marchi effettuata da Interbrand – che studia solamente brand globali, ovvero quelli che fatturano almeno il 30% al di fuori del loro Paese di provenienza, presenti in almeno 3 continenti e riconosciuti dal grande pubblico – il dato positivo che è emerso è una generale crescita del loro valore, infatti tranne alcuni come Microsoft che perde un 2%, Sony -8% e BlackBerry -39%, gli altri marchi hanno registrato un incremento più o meno rilevante che ha permesso ad alcuni di aggiudicarsi il bollino “top riser”, come Apple grazie alla fortunata esponenziale crescita del +129%, Samsung +40%, Amazon +46% e Oracle +28%.