Facebook ha recentemente annunciato l’introduzione del servizio Gift per voce del COO Sheryl Sandberg, e in effetti questa nuova strategia utile ad incrementare gli introiti ha convinto gli investitori tanto che il titolo Facebook ha immediatamente guadagnato al NASDAQ il 6%.
Facebook Gift è dunque riuscito a sollevare il titolo FB in Borsa dopo mesi di flessioni. C’è un però. Come ossera il Wall Street Journal, alcune associazioni non profit impegnate a proteggere la privacy degli utenti hanno sollevato dubbi sulle nuove strategie attuate dal team di Mark Zuckerberg, in particolare in relazione all’ampliamento dell’accesso alle informazioni personali consentito di recente da Menlo Park.
C’è preoccupazione nell’aria per la tutela dei dati sensibili dei 955 milioni di utenti iscritti a Facebook, tanto che sono stati avviati progetti con Datalogix per analizzare i comportamenti degli iscritti e la Epic (Electronic Privacy Information Center) ha chiesto all’Antitrust statunitense, ovvero la FTC, di indagare per vedere se lo staff di Mark Zuckerberg abbia operato lecitamente.
Scendendo nel particolare, Datalogix – un’azienda che traccia il comportamento degli utenti analizzando i dati raccolti dalle carte fedeltà – ha condotto delle ricerche a riguardo e nei dati forniti, ogni utente viene identificato con un codice che non contiene riferimenti alla reale identità, così come a quelli provenienti da Facebook stessa. La pratica dunque sembra essere meno invasiva di quanto si possa pensare.
Obiettivo di Facebook è ora rassicurare gli investitori e convincere loro che i nuovi strumenti messi a disposizione sul social network siano sicuri a livello di tutela della privacy.