E’ previsto per la fine del mese l’arrivo della stima effettuata da Deutsche Bank sulla rete d’accesso Telecom. Una valutazione che terminerà sulla scrivania della Cassa Depositi e Prestiti – vista dai più come il principato candidato per porre mano sulla quota dell’asset delle telecomunicazioni – e che riguarda un insieme di beni da trasferire in una newco che si dedicherà prevalentemente allo sviluppo della banda ultra larga.
Tra poche settimane, pertanto, la Cdp potrà conoscere dal suo advisor finanziario quale sia la reale consistenza della rete Telecom, ponendo così le basi per un processo che è stato definito “lungo e complesso” dall’amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano, e che non dovrebbe concludersi nella prima metà del prossimo 2013.
Sempre secondo quanto affermato da Telecom, la base di partenza della valutazione dell’asset da scorporare sarebbe rappresentato dai 600 euro a linea, relativi alla parte in rame che dagli armadietti della società conduce all’utente finale. La valutazione – se confermata da Deutsche Bank – porterebbe l’asset da scorporare a valere intorno ai 17 miliardi di euro.
Rimane ora da comprendere quale sarà la considerazione che gli analisti effettueranno sull’importante volume di rame presente nella rete Telecom. Qualche mese fa il metallo sembrava in procinto di esser accantonato, con migrazione dal recinto di quelli più significativi, al confine di quelli a maggior ritmo di obsolescenza. Oggi, tuttavia, complice l’agenda digitale, qualcosa è cambiato, ed è lo stesso commissario dell’Agcom, Maurizio Decina, ad affermare che la rete in rame di Telecom è “una miniera d’oro”, in grado di lanciare la velocità di navigazione fino a 500 mega.
Ad ogni modo, non di solo rame si parla. Per la valutazione accorta della rete da scorporare, infatti, Deutsche Bank dovrà ponderare soprattutto il business plan della divisione che si occupa della rete e, di qui, tempi e maniere di applicazione della nuova formula della Ftth, cioè la fibra ottica non più fino all’armadietto, con prosecuzione in rame, bensì la fibra ottica fino all’utente finale. Considerato che l’implementazione della nuova tecnologia è conveniente a patto di poter sfruttare adeguatamente le economie di scala, bisognerà comprendere quale possa essere l’effettiva domanda di settore.