Ancora malcontenti negli stabilimenti Foxconn in Cina: dopo la momentanea chiusura della fabbrica di Taiyuan a causa di ripetuti tafferugli fra i dipendenti, questa volta si parla di un vero e proprio sciopero che rischia di bloccare la produzione di iPhone Apple.
Secondo quanto riferito dal China Labor Watch, infatti, lo sciopero indetto dai lavoratori Foxcoon avrebbe provocato il blocco della produzione di iPhone nell’ impianto di Zhengzhou per ben due volte negli ultimi giorni, una notizia tuttavia smentita dall’azienda. La causa del malcontento risalirebbe alle richieste esose che i dirigenti Foxconn avrebbero fatto ai lavoratori e finalizzate a potenziare la produzione in vista della crescita delle vendite dell’ultimo nato in casa Apple.
Responsabile di aver imposto un maggior carico di lavoro ai lavoratori sarebbe tuttavia la stessa Apple, decisa a pretendere una maggiore cura nella fabbricazione dei pannelli destinati agli iPhone per assicurare una resistenza più efficace. Da qui la necessità di richiedere ai dipendenti orari di lavoro più sostenuti anche nei giorni festivi.
La versione ufficiale della Foxcoon (più volte oggetto di critiche a causa delle precarie condizioni di lavoro degli operai) è differente e sottolinea come le proteste si siano limitate a due controversie che hanno avuto come protagonista un gruppo di addetti a una linea di produzione e al controllo di qualità. Una nota ufficiale specifica infatti che: “Tutte le notizie secondo cui c’è stato uno sciopero dei dipendenti sono inesatte e non ha avuto luogo alcun fermo dello stabilimento di Zhengzhou né di qualsiasi altro impianto Foxconn, mentre la produzione è proseguita secondo la programmazione“.