Il Decreto Sviluppo 2 è stato approvato dal consiglio dei ministri e prevede molte misure ufficiali che consentiranno all’Italia di crescere economicamente. L’annuncio proviene direttamente dal presidente del Consiglio Mario Monti, che ha rilasciato le proprie dichiarazioni in una conferenza stampa che ha avuto luogo nelle scorse ore a Palazzo Chigi.
Annuncia così Mario Monti: «questo decreto legge su innovazione per la crescita, l’agenda digitale e le start up è stato adottato dal consiglio dei ministri su proposta del ministro Passera. È un decreto cui stiamo lavorando da fine marzo. Ed è un lavoro collegiale portato avanti con i ministri Passera, Grilli, Barca, Profumo, Patroni Griffi, e con il sottosegretario Catricalà. Ma anche le regioni hanno svolto un ruolo fondamentale. Si tratta nel complesso di norme che puntano in modo ambizioso a fare del nostro paese, un paese in cui l’innovazione rappresenti un fattore strutturale di competitività».
La novità principale del decreto sviluppo risiede nell’approvazione dell’agenda digitale, le cui misure sono mirate a far crescere i servizi digitali da offrire ai cittadini italiani, i quali dovranno avere un documento elettronico unico – che sarà valido anche come documento identificativo al posto della vecchia carta di identità e tessera sanitaria.
Sono stati messi a disposizione circa 200 milioni di euro dal Fondo italiano Investimenti della Cassa Depositi e Prestiti e nelle prossime settimane vi sarà un apposito decreto ministeriale con cui verranno stanziate altre risorse per le nuove startup del Sud. Con il decreto crescita, vengono anche ridotti gli oneri per l’avvio di una startup innovativa e dell’incubatore certificato. Queste nuove imprese usufruiranno anche di apposite disposizioni contrattuali mirate a facilitare l’instaurazione di nuovi rapporti collaborativi.
«Un Paese cresce se ha imprese così», ha detto il ministro dello sviluppo, Corrado Passera, in conferenza stampa. Egli ha poi parlato del Desk Italia, un modo per accompagnare «i nuovi investitori esteri interessati all’Italia» e farli districare nel «gomitolo di normative centrali e locali». Ha poi concluso il proprio intervento sottolineando che: «la collaborazione con le regioni per tutto questo decreto è stato molto importante».
Il governo Monti ha introdotto inoltre l’obbligo per le p.a. e per gli operatori pubblici di accettare i pagamenti in formato elettronico. Nell’ambito dell’agenda digitale, si desidera dunque che la pubblica amministrazione diventi completamente digitalizzata.