Barilla ricomincia a produrre sughi per la pasta, dedicandosi direttamente a un settore produttivo per decenni delegato a vari partner stranieri: una scelta strategica che dimostra la volontà dell’azienda alimentare di investire in Italia ma non solo, infatti il nuovo stabilimento rappresenta anche un forte simbolo dell’industria hi-tech e in grado di rilanciare l’export.
Si è tenuta nelle scorse ore, infatti, l’inaugurazione del nuovo stabilimento Barilla di Rubbiano di Solignano, vicino Parma, nato grazie a un investimento di 40 milioni di euro e in grado di mettere sul mercato quotidianamente circa 200 tonnellate di sughi e di dare lavoro a 120 dipendenti.
Definita come “modello all’avanguardia di design e tecnologia“, la fabbrica è stata inaugurata alla presenza del Premier Mario Monti ed è lo stesso presidente del Gruppo Guido Barilla a illustrarne gli ambiziosi obiettivi: “Il nuovo stabilimento sughi di Rubbiano è un esempio di come investire sulla qualità in Italia con un’ottica globale. Se da un lato gli ingredienti, la ricetta, e la tecnologia per fare i sughi sono italiani, il consumo sarà soprattutto all’estero”. Oltre il 50% della produzione sarà destinata ai mercati esteri, con un rinato interesse verso Cina e Brasile che stando alle previsioni del Gruppo porterà notevoli ricavi già entro la fine del 2012, segnando un netto distacco con i 3.916 milioni che hanno caratterizzato il 2011.
Numerose le caratteristiche all’avanguardia del nuovo stabilimento, che si estende per 60mila mq e si distingue soprattutto per l’uso di tecnologie a basso impatto ambientale. Si parla di materie prime Made in Italy e di una forte riduzione delle emissioni (32% in meno di CO2) e degli sprechi d’acqua, ma anche di una catena produttiva volta a mantenere inalterata la genuinità e la freschezza degli ingredienti: il tutto conseguibile grazie alle capacità degli ingegneri di casa Barilla che hanno lavorato seguendo i più elevati standard tecnologici e ambientali.