Il ritorno allo sviluppo ed alla crescita con l’analisi delle misure in grado di favorire gli investimenti a lungo termine che risultano necessari per far riprendere l’economia internazionale. Questi i temi trattati a Lussemburgo nel corso della quarta Conferenza internazionale del Long Term Investors’ Club (LTIC), l’organizzazione fondata nel 2009 dalla Cassa depositi e prestiti italiana (CDP), dalla BEI (Banca Europea per gli Investimenti), dalla CDC francese e della KfW tedesca costituita da 15 membri, tra banche nazionali di sviluppo e fondi sovrani, che rappresentano assets pari complessivamente a oltre 2.500 miliardi di euro.
Franco Bassanini, presidente della CDP ha spiegato che “il ruolo degli investitori di lungo termine, come CDP e le altri grandi banche di sviluppo nazionale, e? fondamentale, ma occorre anche il sostegno delle istituzioni nazionali ed europee”. Per Bassanini, per favorire il finanziamento delle infrastrutture e delle aziende servirebbe una nuova long term refinancing operation della BCE “ma con scadenza a 6-9 anni, e un preciso vincolo di destinazione al finanziamento a medio termine dell’economia reale” oltre a nuovi strumenti europei “sia dal lato dell’equity, sia del debito”.
Per quanto concerne il debito, Bassanini spiega che “l’iniziativa dei Project Bond e? la chiave per finanziare le infrastrutture e la crescita economica. Le grandi banche di sviluppo europee potrebbero unire le forze per creare fondi di debito per finanziare le infrastrutture e gli altri investimenti di lungo periodo”.
Infine, secondo Bassanini gli Stati membri dell’UE “dovrebbero sostenere con incentivi fiscali gli investimenti di lungo periodo, il risparmio a lungo termine e gli investimenti azionari di lungo termine”.