Riparte il credito alle famiglie che nel mese di settembre registra un +6% secondo i dati diffusi dal Barometro Crif, relativi ad oltre 78 milioni di posizioni creditizie.
Un segnale positivo che viene interpretato come una ripresa di fiducia dei consumatori anche se resta da verificare il consolidamento del trend su tempi più lunghi. Per ora va preso nota di una crescita della richiesta di prestiti da parte dei nuclei familiari italiani che su base trimestrale indica una percentuale pari a + 1%, come non accadeva dal 2008.
“Evidentemente è ancora presto per dire se siamo di fronte all’avvio di una reale inversione di tendenza – dichiara Simone Capecchi, direttore sales & marketing di Crif – anche perché lo scenario dei consumi da parte delle famiglie, specie di quelli di beni durevoli, rimane molto fragile. A questo riguardo dobbiamo infatti considerare che il dato aggregato delle domande di prestiti a partire dal 1° gennaio dell’anno risulta ancora negativo, più precisamente pari a -5% rispetto ai primi 9 mesi del 2011″.
Tuttavia, secondo gli analisti di Crif, la restrizione della domanda di credito progressivamente si riduce avvicinandosi ai livelli del 2010 e del 2011 e allontandosi da quelli ben peggiori del 2009 quando si riscontrò un -9%. In ogni caso, le richieste di prestito hanno subito una contrazione pesante, un quinto in meno rispetto ai dati di 4 anni fa.
Il maggiore contributo all’andamento positivo del credito alle famiglie è rappresentato dai prestiti finalizzati (+12%) mentre i prestiti personali fanno registrare ancora un calo dell’1%. In generale si richiedono prestiti finalizzati a scadenza annuale e di importi sotto i 5.000 euro.
Per quanto riguarda l’età delle persone richiedenti prestiti, nel complesso di prestiti personali e prestiti finalizzati, nei primi nove dell’anno in corso quella in cui si è concentrata la maggior parte della domanda rimane quella compresa tra i 35 e i 44 anni, con oltre il 26% del totale.