Il Ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera, ha presentato al Consiglio dei Ministri gli obiettivi contenuti nel documento di strategica energetica. Un plico piuttosto corposo, nel quale spicca il percorso di contrazione dei costi, il superamento degli obiettivi europei in materia ambientale, una maggiore sicurezza nell’approvvigionamento delle risorse energetiche, e un più convinto sviluppo industriale nel settore energia.
Particolarmente attesa (l’ultimo piano energetico nazionale risaliva a 20 anni fa), la modernizzazione del settore energetico italiano è considerata dall’esecutivo Monti quale elemento fondamentale per l’applicazione dell’Agenda per la crescita sostenibile. Proprio per la delicatezza del tema, e per la necessità di coinvolgere un ampio numero di potenziali interessati, il governo ha scelto di avviare un dibattito pubblico, confrontandosi apertamente sulle scelte. In tale ambito è stata predisposta una consultazione on-line che, entro due mesi, contribuirà alla definizione degli obiettivi, delle azioni e delle scelte.
Per il momento, ciò che è noto è che le linee di intervento e gli obiettivi da perseguire costituiscono un lunghissimo elenco, a cominciare dall’allineamento dei prezzi all’ingrosso ai livelli europei per le fonti energetiche, alla riduzione di 14 miliardi di euro all’anno delle fatture energetiche estere, passando per i 180 miliardi di euro di investimenti da qui al 2020 nella green e nella white economy e nelle energie tradizionali, alla riduzione del 19% delle emissioni di gas serra, al 20 per cento di incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi finali lordi, e ancora alla riduzione di circa il 24% dei consumi primari rispetto all’andamento inerziale al 2020.
Per il raggiungimento dei risultati di cui sopra, la strategia si articola in 7 differenti prioprità: la promozione dell’efficienza energetica; la promozione di un mercato del gas competitivo; lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili; lo sviluppo di un merato elettrico pienamente integrato con quello europeo; la ristrutturazione del settore della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti; lo sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi; la modernizzazione del sistema di governance del settore.