Trenta giorni di tempo per cercare di trovare una soluzione alla vicenda degli esuberi. É quanto ha annunciato il gruppo farmaceutico Menarini offrendo una propria disponibilità a sospendere le procedure formali per l’apertura dell’iter di gestione degli oltre 1000 esuberi di personale in attesa anche della convocazione di un tavolo settoriale al ministero dello Sviluppo Economico.
Questa decisione è stata presa dopo un incontro avuto dal dg dell’azienda farmaceutica Domenico Simone alla Regione Toscana e nel corso del quale l’assessore Simoncini ha espresso “forti preoccupazioni relativamente all’annuncio di un taglio di oltre 1.000 dipendenti assunti in azienda, paventando il progressivo depauperamento del settore farmaceutico, vitale per l’economia della Regione e del Paese”, spiega la nota della società.
Il gruppo sottolinea anche di essere consapevole del suo ruolo “industriale e occupazionale nel Paese e dell’importanza del massimo rispetto e dialogo con le organizzazioni sindacali e con le istituzioni” ma evidenzia nuovamente “la gravità del contesto”. Per l’azienda il contesto è reso grave anche dalla rapida e progressiva perdita di fatturato che si registra a causa della norma che impone al medico di inserire il principio attivo del farmaco nella ricetta, e che sta portando ad un imponente spostamento di quote di mercato “dalle aziende farmaceutiche di ricerca e produttrici di farmaci originali a produttori genericisti, senza alcun risparmio per il Ssn (che già oggi rimborsa i farmaci al prezzo più basso disponibile sul mercato) e con ricadute immediate sull’occupazione”, si legge nella nota dell’azienda.