Mediobanca non oppone una posizione pregiudiziale all’eventuale scorporo della rete da parte di Telecom. E’ quanto emerso dal confronto tra l’amministratore delegato Alberto Nagel e i piccoli azionisti durante l’assemblea dei soci della banca di piazza Cuccia riunita per il giorno 27 ottobre 2012 a Milano per l’approvazione del bilancio. Mediobanca è azionista di Telecom tramite la holding Telco insieme a Generali, Intesa Sanpaolo e Telefonica.
Il top manager si è detto interessato a qualsiasi proposta dovesse arrivare dal consiglio d’amministrazione di Telecom “che cambi il perimetro e generi valore”.
“E’ chiaro che su Telecom – ha aggiunto Nagel – così come su altre partecipazioni vanno contestualizzati sia i cambiamenti di settore e tecnologici sia le iniziative che frenino l’erosione dei margini”. Nel corso dell’assemblea dei soci, in cui i piccoli azionisti hanno preso la parola per chiedere chiarimenti sull’affare Ligresti e per lamentare un dividendo da “elemosina”, il dirigente è intervenuto difendendo l’operato del management su altri fronti come il caso Fonsai, Generali ed RCS.
Piuttosto lunga è stata l’attenzione dedicata al capitolo Fonsai. Per Nagel si è trattato di un’operazione che ha risolto “una situazione complicata per Fonsai, che rischiava il commissariamento con grande danno degli assicurati e dei piccoli azionisti”. La riprova di ciò è che “i competitor europei sono interessati” alla compagnia e Mediobanca si aspetta di ricevere dal gruppo nel prossimo esercizio “rimborsi per 350 milioni di euro”.
Nel frattempo, il titolo Mediobanca ha registrato un rialzo del 92% nell’utile del primo trimestre dell’esercizio 2012-2013 a 109 milioni di euro, sopra il consensus di 85 milioni fissato dagli analisti, anche sei i ricavi sono in flessione a 453,4 milioni (-4,7%). Nei prossimi mesi l’obiettivo secondo Nagel sarà la difesa dei margini.
Il 28 novembre il board si riunirà di nuovo per avviare la riflessione sul piano industriale atteso prima dell’estate.