I manager scendono in campo per gestire i beni confiscati alla mafia

di Carlo Lavalle

29 Ottobre 2012 14:30

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Presentato a Milano il progetto di Assolombarda per gestire al meglio 11 miliardi di patrimonio mafioso sequestrato.

Sono una sessantina i manager che collaboreranno al fianco dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC).

Si tratta di una iniziativa promossa da Assolombarda, ALDAI e Fondirigenti, in collaborazione con Fondazione ISTUD, SDA Bocconi, LUISS Business School per sostenere il ministero dell’Interno nella sua lotta contro il crimine che inquina l’economia e opprime imprese e cittadini.

Il patrimonio sequestrato alle varie mafie dalla ANSBC consiste in 10.774 immobili e 1.636 aziende in tutta Italia per un valore di circa 11 miliardi di euro. “Dei manager ben addestrati possono far sì che questo patrimonio renda” – spiega Antonio Calabrò, Consigliere incaricato per la Legalità e la Cultura d’impresa di Assolombarda. Per questo motivo nel 2012 è stato avviato un programma di formazione manageriale per utilizzare e gestire al meglio quanto sottratto alla criminalità mafiosa.

I risultati del progetto “La valorizzazione delle competenze dei Dirigenti Industriali di Milano nella gestione delle imprese sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata” sono stati presentati in un convegno tenuto a Milano, presenti il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, il direttore dell’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati, Giuseppe Caruso, e il presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro.

“Oggi presenteremo al ministero dell’Interno e all’Agenzia la white list dei dirigenti – dichiara Marella Caramazza, project manager della fondazione Istud – 62 professionisti a disposizione delle autorità per il miglioramento delle gestioni aziendali: quando si verifica un fallimento, infatti, il messaggio che si manda è catastrofico”.

I manager andranno ad affiancare l’amministrazione giudiziaria affinché venga garantita la massima valorizzazione di beni patrimoniali e aziendali ora in mano alle istituzioni pubbliche.