Dopo una notte passata a cercare l’accordo, l’Eurogruppo si è arreso e ha deciso di rimandare ogni ulteriore decisione al prossimo lunedì, in una nuova riunione straordinaria dei paesi della zona euro e della troika. Niente seconda tranche di aiuti alla Grecia quindi, e niente via libera al pacchetto da 31,5 miliardi.
Da un lato infatti il Fondo Monetario Internazionale non è d’accordo nel concedere due anni in più alla Grecia per riportare il livello del debito sotto il 120%, dal 170% attuale, e a tale proposito sono state molto chiare le parole di Christine Lagarde, che ha dichiarato: “Il debito greco deve essere sostenibile in un periodo di tempo ravvicinato”. Dall’altro, anche Germania, Paesi Bassi e Finlandia, tra gli altri, riconoscono come senza dettagli e, soprattutto, senza cifre, risulti impossibile avviare una discussione. Chiarissimo anche il messaggio del ministro delle Finanze austriaco, Maria Fekter: ”Non vogliamo che si mettano a disposizione soldi freschi, perché sarebbe difficile spiegarlo ai nostri contribuenti”.
Rimangono quindi le poche parole del comunicato emesso dal presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker. “L’Eurogruppo” – si legge nel comunicato finale – “ha tenuto un’ampia discussione e compiuto dei progressi nell’identificare un pacchetto coerente di iniziative credibili per ulteriori considerevoli contributi alla sostenibilità del debito greco. L’Eurogruppo ha interrotto i suoi lavori per permettere ulteriori lavori a livello tecnico su alcuni elementi del pacchetto”. Appuntamento dunque a lunedì 26 novembre per trovare finalmente un accordo.