Eni ha annunciato la ripresa delle attività esplorative di perforazione in Libia, precisamente presso il pozzo A1-108/4 localizzato nel bacino di Sirte a 300 chilometri da Bengasi. Il progetto sarà attuato attraverso Eni North Africa, azienda interamente controllata da Eni che avvierà i lavori raggiungendo una profondità di circa 4420.
Il fine primario del nuovo investimento in Libia messo in atto da Eni, è quello di testare le potenzialità di un nuovo “prospetto esplorativo situato nella contract area A dell’EPSA IV 2008“. Stando alle dichiarazioni dell’azienda, si tratta del primo di una serie di pozzi che rientrano all’interno del programma di perforazione onshore che si spalmerà per tutto il 2013: “Si tratta del primo di una serie di pozzi previsti nell’ambito del programma di perforazione onshore che continuerà nel 2013 e che segna un altro passo importante per la ripresa delle attività di esplorazione e di produzione di Eni nel Paese“.
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Per Eni si tratta di un programma di sviluppo che conferma le stime elevate nei confronti dell’azienda ribadite recentemente da Morgan Stanley ed Equita: la Deutsche Bank, inoltre, ha confermato il rating buy sul titolo con un target price a 21 euro, valutazione che rende Eni uno dei titoli al top nel comparto oil.
Gli analisti del gruppo sono concordi nel ritenere che il colosso energetico italiano è destinato a raggiungere uno sviluppo ancora più sostenuto grazie anche alle recenti cessioni del 30% di Snam e del 18% di Galp Eni. Per quanto concerne la ripresa delle attività in Libia, è da sottolineare che Eni è stata la prima azienda a rimuovere lo stato di forza maggiore nel territorio nel dicembre 2011.