Telecom Italia si prepare alla scorporo delle sue attività, a iniziare dal passaggio della sue rete di telefonia a Cassa Depositi e Prestiti per un valore che non è ancora stato definito: mentre il presidente Franco Bernabè ritiene che per la transazione potrebbero venir incassati 15 miliardi di euro, la società acquirente – che fa capo al ministro dell’Economia – ritiene che 11 o al massimo 12 sarebbe un prezzo più equo.
Nel frattempo, l’azienda di telecomunicazioni ha detto no ad una acquisizione da parte di Naguib Sawiris, il 58enne imprenditore egiziano presidente della Orascom Telecom Holding, uno dei grandi player mondiali nel settore delle telecomunicazioni, che da tempo preme per un ingresso in Telecom attraverso un aumento di capitale e un investimento di circa 3 miliardi di euro.
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Ma in ballo c’è anche qualcosa di più di un semlice scorporo, visto che a Bernabè e a tutto il management Telecom preme continuare ad avere nelle mani la governance dell’azienda, senza cedere lo scettro a investitori terzi nonostante il debito da 30 miliardi di euro sia come una spada di Damocle sulla testa dell’azienda.
E la vendita a Cassa Depositi e Prestiti sarebbe un modo per poter diminuire il debito. Per questo motivo, dopo una riunione fiume, il cda ha dato l’incarico a Bernabé di iniziare una trattativa con Cdp per capire se ci sono le condizioni per la partecipazione del soggetto pubblico al capitale di una costituenda società per la gestione della rete di accesso. Oltre a questo, sul piatto ci sono anche 2 offerte arrivate per la cessione di TI media, la società attiva nella produzione televisiva, nell’editoria e nello sviluppo della televisione digitale terrestre posseduta per il 77,711 da Telecom Italia. Da un lato c’è Cairo editore, che punterebbe solo al ramo televisivo lasciando perdere il resto mentre dall’altro c’è Clessidra, che insieme a Equinox punta ad acquisire in blocco l’azienda.
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Il numero uno dell’azienda ha comunque fatto sapere che “lo scorporo della rete di accesso si farà solo in caso di vantaggi netti sia per l’azienda che andrà a nascere sia per quella che viene divisa. Il nostro piano industriale prevede lo sviluppo di una nuova rete e l’arrivo di Cdp ci permetterebbe di accelerare tale progetto“.